Il caso Guarischi è chiuso. Alla Regione un milione

Pure la Cassazione respinge la richiesta di revisione del processo avanzata dall’ex consigliere lombardo. Risarcimento record. L’amarezza del suo legale

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Anche la Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta di revisione del processo avanzata dall’ex consigliere regionale di Forza Italia, Massimo Guarischi, il quale ha quasi finito di scontare la pena in affidamento in prova ai servizi sociali per presunte tangenti nel mondo della sanità lombarda, una vicenda per la quale due anni fa sono invece stati assolti "perché il fatto non sussiste" l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’ex direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina, e l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cremona, Simona Mariani.

Con il provvedimento, di qualche giorno fa, con il quale la Suprema Corte ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Brescia dello scorso luglio, l’ex consigliere regionale azzurro, che in pratica ha saldato il suo debito con la giustizia, dovrà però risarcire la Regione Lombardia, costituitasi parte civile nel processo, versando la somma di 1 milione di euro.

La revisione era stata proposta dopo che è diventata definitiva la sentenza con cui i suoi tre coimputati, la cui posizione era stata trasmessa al Tribunale cremonese, erano stati scagionati. L’ex consigliere, prima arrestato e poi giudicato con rito immediato a Milano, si era visto respingere anche l’eccezione di competenza territoriale, era stato condannato a 5 anni di carcere e al risarcimento.

"Faccio fatica a spiegare al mio assistito come sia possibile – ha commentato il suo difensore, l’avvocato Michele Apicella – condannare il presunto corruttore e non il presunto corrotto. Nutro grandi dubbi su alcuni orientamenti giurisprudenziali che a volte scavalcano il diritto di un cittadino ad avere giustizia". "Mi sento come uno che è stato violentato e che non sa chi accusare per lo stupro", aveva dichiarato lo stesso Guarischi a luglio del 2021, commentando il pronunciamento con il quale la Corte d’Appello di Brescia aveva respinto la richiesta di revisione del processo perché ritenuta inammissibile. Per chi non la ricordasse, la vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto anche il consigliere regionale di Forza Italia è iniziata nel 2012 ed è relativa alle presunte "pubbliche utilità" (viaggi e vacanze, a bordo di barche e in villa, in Croazia e in Sardegna) con il quale Formigoni, secondo quella che era l’ipotesi dell’accusa, si sarebbe fatto corrompere in cambio di presunti favori a imprenditori della sanità lombarda. Amico del governatore, Guarischi condivide con lui più di una delle vacanze “incriminate“ tra il 2009 e il 2012. Da qui l’arresto e i primi nove mesi di custodia cautelare, prima al carcere di San Vittore e poi in quello di Opera, quindi l’apertura del processo, fino alla richiesta di una sua revisione.

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