Il cameriere si compra la pasticceria

Suresh Shaffi ha preso le redini dello storico locale in via Saffi: "Sogno realizzato grazie alla mia famiglia"

Suresh Shaffi con la sua squadra nel suo locale

Suresh Shaffi con la sua squadra nel suo locale

"“Se puoi sognarlo puoi anche farlo“, diceva Walt Disney. E questa è la mia filosofia". Parola di Suresh Shaffi, passato da cameriere a proprietario della storica pasticceria milanese Leonardo. Origini cingalesi, 46 anni, da 20 in Italia, Suresh ha lavorato per 15 anni come barista in questa caffetteria di via Saffi, nel centro di Milano a due passi da piazza Cadorna, dal Cenacolo Vinciano e dalla Triennale. In questa zona il bar pasticceria Leonardo è un punto di incontro, dove gli habitué sono personaggi tra i più conosciuti e influenti, come il sindaco Beppe Sala. Tra gli storici clienti anche Silvio Berlusconi, che ha una delle sue ville a un centinaio metri dalla pasticceria. "Appena ho saputo che l’ex proprietario aveva deciso di vendere l’attività non ho avuto dubbi e mi sono fatto avanti. Mi sono subito dato da fare per realizzare il mio sogno – racconta orgoglioso Suresh –. Devo dire che non è stato facile, ho passato notti insonni, ma la mia determinazione non mi ha mai abbandonato. Era un sogno che non potevo farmi sfuggire. Sapevo che poi non me lo sarei mai perdonato. Perché i sogni vanno inseguiti anche quando sembrano più grandi di te. Purtroppo le banche non mi hanno aiutato, ma la mia famiglia sì. Mio padre e mio fratello hanno creduto in me ed è grazie a loro se sono riuscito a versare gran parte della somma richiesta", spiega il neo proprietario di Leonardo.

Suresh, musulmano sunnita sposato con Fatima e padre di tre bambini, nello Sri Lanka ha una famiglia molto unita che lo sostiene. Suo papà Mohamed, che ha 82 anni ed è un assaggiatore di tè in pensione: gli ha offerto tutto quello che aveva messo da parte dopo anni di lavoro. Determinante in questo progetto è stato il fratello, che a Londra si è fatto strada diventando un affermato professore di economia alla Regent’s University. È stato lui che gli ha finanziato gran parte dell’operazione. Ognuno in famiglia ha dato tutto ciò che poteva per consentire la realizzazione di questo sogno. "Ora mi mancano da pagare solo 68 rate mensili, posso dire che non mi sembra ancora vero?" domanda incredulo il neo imprenditore.

"I miei clienti ora entrano in pasticceria e mi dicono ‘Buongiorno boss!’... Che effetto mi fa? Be’, ogni volta per me è sempre una grande gioia!", continua Suresh che nella “nuova” Leonardo non ha cambiato niente: "Ho lasciato tutto come era prima, sia l’arredamento del locale sia la produzione. Leonardo si ama così com’è, guai a cambiare qualcosa. Anche il menù è rimasto lo stesso. Per me la cosa più bella del mio lavoro è che con molti clienti, conoscendoci ormai da tanti anni, si è instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia e cerchiamo di darci sempre una mano l’uno con l’altro. Devo dire che il coinvolgimento emotivo che metto nella mia attività mi sta portando a un arricchimento a livello umano. E questa è la cosa che più mi dà gioia, unitamente al rendermi conto che la gente qui si sente a proprio agio come fosse a casa propria. E non solo gli umani, anche i loro amici a quattro zampe sono felici di venire nella mia pasticceria". Il Covid, che ha messo in ginocchio gran parte dei locali milanesi, non ha invece minimamente scalfito la storica pasticceria. Anzi gli affari sono aumentati e vanno a gonfie vele: "Mi ritengo molto fortunato – dice Suresh - perché i miei clienti-amici non mi hanno mai abbandonato".

 

 

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