Milano, il Blues Canal nel mirino dei "no Green pass"

Una valanga di false recensioni sul web per il pub di via Casale "colpevole" di chiedere il certificato verde per accomodarsi all’interno

Manifestazione anti Green pass

Manifestazione anti Green pass

Milano - Il "Blues Canal" finisce nel mirino dei No vax. Lo storico pub di via Casale è infatti presente in una "lista nera" apparsa su Telegram. La sua colpa? Chiedere il Green pass per sedersi ai tavoli all’interno, come sono tenuti a fare per legge - pena sanzioni e chiusure - tutti i pubblici esercizi. Ma c’è di più (e di peggio): da sabato mattina gli allergici al passaporto verde hanno scatenato una vera e propria "shitstorm" verso il locale vicino al Naviglio Grande, inondando il web di recensioni false e negative. "Il mio incubo è iniziato la mattina del 7 agosto per motivi che mi sfuggono: sui nostri profili social non ci siamo espressi a favore della certificazione verde. Ho ricevuto un messaggio sull’account Google aziendale in cui uno sconosciuto mi segnalava che il nostro pub era stato inserito nella “black list” di un gruppo Telegram ostile al Green pass. La stessa persona ci informava che era intenzione degli iscritti alla chat bombardarci di opinioni da una stella e che lui si dissociava da questo comportamento" spiega Ilenia Gabriele, giovane titolare del "Blues Canal".

Purtroppo dalle intenzioni si era già passato ai fatti: "Sulla pagina di Google e su Trip Advisor sono apparsi pessimi giudizi. Qualcuno si è limitato a scrivere che da noi non poteva più entrare. Altri hanno detto che noi appoggiamo il Green pass come se fosse una nostra scelta deliberata. C’è anche però chi ha calcato la mano parlando di “Negroni annacquati e affettati da discount” con il chiaro intento di procurarci un danno d’immagine e di mettere in dubbio la qualità delle nostre proposte".

Nell’economia dei click purtroppo l’invito dantesco - "non ragioniam di loro, ma guarda e passa" - non vale: "Le opinioni online pesano tantissimo, orientando in particolare non la scelta dei clienti abituali ma di quelli che ancora non ci conoscono. So per certo che i turisti, prima di entrare, consultano sul loro cellulare le piattaforme di commenti. Se leggono dieci opinioni recenti da una stella al Blues Canal non ci mettono piede. Sabato sera abbiamo già scontato gli effetti della gogna digitale". Ilenia Gabriele non ha intenzione di rimanere con le braccia conserte: "Abbiamo chiesto a Google e a Trip Advisor di rimuovere immediatamente questi giudizi che non nascono da una reale esperienza ma obbediscono solo all’esigenza di rovinare la nostra reputazione. Se non li cancellano in tempi brevi, siamo pronti ad adire le vie legali".