Ignorato l’annoso tema della burocrazia

Bruno

Villois

Nell’attuale campagna elettorale, così come nelle precedenti, l’annoso tema burocrazia e spesa, pubblica, sono praticamente sotterrati da tutte le coalizioni in campo, in modo da non doversi esporre sulle scelte da assumere per entrambi i capitoli. La regione Lombardia e la Città di Milano hanno saputo posizionarsi e adottare precise azioni per limitare sia l’incidenza della burocrazia che le spesa pubblica di loro pertinenza.I sistemi informatici per accedere ai servizi sono eccellenti, l’accesso è facilitato da una semplificazione che li rende accessibili a tutti, pur con qualche carenza ad esempio sull’ anagrafe, la macchina regionale è ben oliata e sa agire e mettersi a disposizione sia del restante sistema pubblico, sia di quello privato. I numeri e la qualità dell’efficientamento dei due Enti si esprime attraverso la trasparenza degli appalti, finanziamenti, bandi e concorsi pubblici.I modelli adottati in termini di spesa pubblica e burocrazia posizionano Regione e Comune ai vertici nazionali per qualità e accessibilità e tempistica. Questi modelli dovrebbero essere proposti dalla classe politica, che li ha ideati e li gestisce, per essere adottati dalla politica nazionale in modo da essere attualizzati in ogni dove nel Paese. Senza una sostanziosa riduzione della spesa della macchina pubblica , dovuta e sprechi e doppioni, e parimenti ad un preciso snellimento del “mostro” burocrazia, in un batter d’occhio si ripiomberà in costi di sistema che incideranno in maniera così rilevante da arrivare a limitare sensibilmente l’opera di modernizzazione che , attraverso la digitalizzazione, dovrebbe essere messa in atto e per la quale sono preventivati decine di miliardi di euro del PNRR. In assenza di una decisa e corposa riduzione della burocrazia e del suo costo, non si riuscirà a cavare un ragno dal buco,ovvero gli 800 e passi miliardi di € della spesa dell’amministrazione pubblica non solo non si ridurranno ma aumenteranno usando l’inflazione come veicolo per farlo.Basterebbe adottare il modello Lombardo e Milanese per alimentare una modernizzazione a favore del cittadino ma anche dell’ente pubblico. Entrambi avrebbero a disposizione il necessario per vivere, ciascuno nel suo ruolo, in maniera ben più positiva

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