L’Idroscalo come Central Park

Paola Guerra: "Parco da vivere tutto l’anno per garantire sicurezza"

L'Idroscalo

L'Idroscalo

Milano, 8 agosto 2019 - Un obiettivo non facile ma non impossibile. Far diventare l’Idroscalo «come Central Park a New York: un parco frequentato da tutti, per gli interessi più diversi, dallo sport allo svago e al relax, percepito - perché lo è - come sicuro». È, in estrema sintesi, la visione di Paola Guerra, componente del Consiglio di Amministrazione della Istituzione Idroscalo di Milano che si è riunito per la prima volta una settimana fa. L’Istituzione è il nuovo soggetto chiamato a guidare il grande parco metropolitano alle porte della città, tra Segrate e Peschiera Borromeo, e ha in mente un forte rilancio. Possibile perché, come dice Guerra, «l’Idroscalo è un patrimonio di verde e di sport che non ha eguali nel mondo, anche se forse non tutti i milanesi ne sono consapevoli». Guerra, fondatrice e direttrice del Centro Studi della Scuola Internazionale Etica&Sicurezza Milano - L’Aquila, è stata nominata nel cda il 12 luglio; in dote porterà la sua esperienza ma precisa che «ha accettato l’incarico con lo spirito del civil servant». Senza compenso, dunque. Si occupa di Risk & Crisis Management da 25 anni, tra ricerca, docenza e consulenza, sia in ambito aziendale che istituzionale (anche per Palazzo Marino durante la giunta Albertini).

Come si fa a garantire la sicurezza su un’area vasta oltre un milione e mezzo di metri quadrati?

«Non significa mettere un agente ad ogni metro. Il tema non è militarizzare il territorio. Sono convinta, come sosteneva l’antropologa urbana Jane Jacobs, che per rendere i luoghi sicuri bisogna renderli vitali. La sicurezza la fanno i cittadini. Attraverso manifestazioni ed eventi si riappropriano del territorio, rafforzando una percezione positiva che spinge altre persone alla frequentazione».

Cosa dovrà diventare l’Idroscalo?

«Il luogo per eccellenza dove chiunque possa praticare qualunque tipo di sport, oltre che divertimento culturale. Deve essere un polo attrattivo per tutto l’anno, non solo in primavera e in estate. Per questo sarà importante aumentare l’illuminazione perché, per dire, si possa andare lì a correre anche quando in inverno è buio. Sarà importante rendere più saldo il legame con Milano, perché non tutti i milanesi sono al corrente dell’esistenza di questa oasi di verde e di acqua. La comunicazione è un altro aspetto su cui lavoreremo».

Oltre che sport e divertimento l’Idroscalo potrebbe essere declinato in altro modo?

«È un contenitore ideale, grazie anche alla presenza della protezione civile, per diffondere la cultura del rischio, coinvolgendo in attività di educazione all’emergenza sia i bambini che i ragazzi».

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