I vicini di casa increduli e sconvolti "Li sentivamo litigare molto spesso"

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Una strada lunga e stretta, via della Libertà, dove le villette si susseguono una attaccata all’altra. "Almeno di vista, ci conosciamo tutti. Io abito qui dal 1957. Chi poteva pensare a una tragedia simile? Da Carmine andavo a fargli le punture, perché soffriva di dolori alla schiena". L’anziano vicino ha appena posteggiato l’auto nello slargo che porta alla casa dei D’Errico: "Il figlio andava e veniva da Parma, dove aveva la fidanzata. Carmine era rimasto solo due anni fa, quando tornando a casa ha trovato la moglie morta. Era malata di cuore. Era tutto il suo mondo". Un microcosmo, all’interno di Cusano Milanino, dove ci si incontrava per quattro chiacchiere e la domenica per il barbecue. "Sono arrivato negli anni ’90, insieme a una nuova tornata di residenti. Carmine era un gran lavoratore, stava fuori anche 15 ore al giorno – racconta Claudio, che ha un’impresa edile –. Abbiamo appreso la notizia dai media e siamo rimasti sconvolti. Capitava che i due litigassero, soprattutto perché il figlio non lavorava". Rapporti tesi in una convivenza su due livelli. "Non me la sento di parlare. È stato un colpo troppo forte. Li conoscevo da 30 anni". L’anziano che vive nello stesso complesso dei D’Errico sta seduto fuori: "Lorenzo stava per lo più in mansarda, dove aveva computer e biliardo. Lì c’è anche un piccolo bagno. Scendeva per mangiare, perché la cucina è solo una e al piano di sotto, dove aveva anche una seconda camera. Sì, litigavano". Ingressi separati, l’ossessione per le pulizie di Lorenzo, "sicuramente non erano un padre e figlio che andavano a mangiarsi una pizza assieme". Dopo la diagnosi di tumore al pancreas, Carmine era preoccupato. "Temeva per il futuro del figlio, che era senza reddito – confessa una vicina -. Aveva anche paura di diventare non più autosufficiente. Diceva che, a quel punto, sarebbe stato meglio farla finita prima. Per questo, quando è scomparso, molti di noi hanno pensato che avesse potuto compiere un gesto estremo". Laura Lana

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