di Barbara Calderola "La baby-gang di Carugate è l’ennesimo campanello di allarme che dobbiamo ascoltare: i ragazzi sembrano confondere la realtà con i social". Il deputato Massimiliano Capitanio (Lega) chiede prevenzione dopo l’arresto dei bulli che hanno rapinato e pestato le loro vittime, "come se fossero i protagonisti di Gomorra". "Sfruttiamo le ore di educazione civica a scuola – suggerisce l’onorevole, autore della legge che ha riportato la materia nel curriculum scolastico –. Il fermo dei tre componenti di una vera e propria banda che minacciava il territorio a cavallo fra hinterland e Brianza non può lasciare indifferenti. Se un plauso va alle forze dell’ordine che hanno dimostrato di saper reprimere certi fenomeni – sottolinea Capitanio – non possiamo che riflettere sui protagonisti e sui loro gesti. Assistiamo, sempre più spesso, a una devianza di valori molto preoccupante, come se certi adolescenti non si rendessero conto della gravità delle loro azioni e delle conseguenze che comportano". Alla base di tutto ci sarebbe un problema nel distinguere la vita vera. "Si ha quasi l’impressione che non riescano a separare il mondo virtuale dall’esistenza in carne e ossa". Per questo, oltre a reprimere certi comportamenti, è necessario giocare d’anticipo. "Sarebbe importante che certe tematiche come quelle del bullismo, del cyber-bullismo e dei reati in generale diventassero argomenti fissi a scuola, sfruttando l’educazione civica che abbiamo deciso di ripristinare anche per queste ragioni". Anche il sindaco Luca Maggioni chiede un’azione mirata sui giovanissimi. "Da insegnante osservo un’escalation preoccupante nella perdita di valori che si unisce a modelli negativi proposti dalla cultura di massa che finiscono per sdoganare certi comportamenti. Condivido il fatto che si debba ripartire dai banchi per invertire una china che nel caso degli episodi consumati in città ha superato il livello di guardia. Una situazione che senz’altro l’isolamento da Covid ha peggiorato. ...
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