I milanesi aprano gli occhi sui Navigli

Empio

Malara*

Quando i milanesi, i lombardi e i piemontesi dell’est Sesia si convinceranno del valore dei Navigli? Quando si renderanno conto di avere ereditato alcune straordinarie opere d’arte idraulica essenziali per la struttura del paesaggio di pianura? Quando scopriranno che sono risorse economiche sottoutilizzate per la navigazione turistica e sportiva, per la produzione di energia da fonte rinnovabile, per la produzione ittica oltre che per l’irrigazione? Quando si renderanno consapevoli che i Navigli sono soggetti identitari dei luoghi da connettere via acqua adottando il binomio barca-bicicletta passando dai laghi ai fiumi e dai fiumi ai Navigli e dai Navigli alle città e ai borghi? Quando i cittadini pretenderanno, data la carenza di energia, che i salti dei Navigli, sia quelli esistenti sia quelli da costruire per modernizzare i più antichi fossati, siano utilizzati per produrre energia idraulica da fonte rinnovabile? Quando qualcuno valuterà e realizzerà le potenzialità ittiche dei Navigli e delle rogge per la riproduzione continuativa di pesci d’acqua dolce? Quando la cura dei Navigli sarà così dignitosa e la sponda di monte attrezzata per consentire la balneazione? Quando arriverà il giorno che i Navigli si provvederà a mantenerli e ad alimentarli anche a fronte dei cambiamenti climatici? Quando infine lo Stato e le Regioni trasformeranno i consorzi irrigui in consorzi ambientali in grado di riconoscere i Navigli come opere d’arte idraulica e realizzare le rilevanti potenzialità economiche, non solo quelle irrigue, ma anche quelle derivanti dalle funzioni di navigazione turistica e sportiva, di produzione di energia, di produzione ittica e di balneazione curandone dignitosamente le strutture in modo da ridurre drasticamente le asciutte, valorizzandone le alzaie con giardini e alberi perché il paesaggio non è un luogo qualsiasi ma torni ad essere soggetto identitario di “un canale detto il Naviglio”?

* Presidente Amici dei Navigli