Milano, dall’hotel 7 stelle al rischio default: impero in crisi

La società Neves Srl commissariata dal Tribunale Debiti e difficoltà finanziarie

Sevens Stars Galleria

Sevens Stars Galleria

Milano, 27 settembre 2019 - L'Apertura nel Salotto di Milano del «primo hotel certificato sette stelle al mondo», con camere di superlusso progettate dall’architetto Ettore Mocchetti, aveva segnato l’apice dei sogni di gloria dell’imprenditore Alessandro Rosso. Sogni che si sono scontrati con difficoltà finanziarie che a novembre 2018 hanno portato alle vendita del Sevens Stars Galleria, fiore all’occhiello dell’impero, al miliardario svedese Alexander Vik. E ora la società Neves Srl, ex Seven Stars Galleria Italia Srl, rischia il default. Il Tribunale fallimentare di Milano ha nominato un commissario giudiziale, Massimiliano Poppi, concedendo alla società tempo fino al prossimo 4 novembre «per la presentazione di una proposta definitiva di concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti», fornendo le garanzie ai creditori che verranno valutate dai giudici. Nel decreto con cui ha nominato il commissario, il Tribunale sottolinea che dai documenti presentati dall’azienda emerge «la sussistenza del presupposto soggettivo di fallibilità e di quello oggettivo della ricorrenza di uno stato di crisi», oltre alla «pendenza di ben due istanze di fallimento». Un passaggio amaro per una società legata a doppio filo con la storia recente della Galleria Vittorio Emanuele. Facendo un passo indietro, correva l’anno 2005 quando l’imprenditore, figlio del «re dei tour operator» Franco Rosso, iniziò la scalata al Salotto, facendo incetta di spazi affittati dal Comune, investendo milioni per la riqualificazione. Una parabola che, nel 2007, è arrivata all’apice con l’apertura del Seven Stars, salutato come «un’eccellenza a livello mondiale»: 58 suite e prezzi stellari, che variavano dai 1.500 euro a notte per la camera più economica fino alla cifra record di 15mila euro, con maggiordomo in tight e guanti bianchi e uno chef personale. Nel frattempo, però, si sono accumulati anche i debiti, in particolare con il Comune, proprietario della Galleria, che aveva fatto scattare un piano di rientro. Con la vendita del Seven Stars ad Alexander Vik la società, che resta affittuaria di altri spazi in Galleria, ha fatto cassa.

Per ora, da quanto si è saputo, i debiti con Palazzo Marino sarebbero stati saldati e i canoni pagati regolarmente. Ma il futuro, alla luce della richiesta di concordato, resta avvolto nella nebbia, anche per i 12 dipendenti. La Neves, con capitale sociale un milione di euro, è controllata da tre soci: Townhouse.it, in possesso del 51%, Incoming Italia Spa (26.25%) e The Rs Holding (22.75%). Ma i guai non sono finiti, perché Incoming Italia a sua volta è stata “commissariata” dal Tribunale, alla luce del rischio fallimento. 

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