Milano, 21 giugno 2018 - La "situazione di emarginazione, di frustrazione affettiva e relazionale, di fragilità emotiva accompagnata da una non completa maturazione sotto il profilo intellettivo" hanno influito sulla "condizione psichica" di Ismail Tommaso Hosni, il 21enne italo-tunisino processato per tentato omicidio, lesioni e resistenza per aver aggredito e ferito con due coltelli due militari e un agente della Polfer alla Stazione Centrale di Milano, il 18 maggio 2017.
E' quanto scritto dal gup Roberta Nunnari nelle motivazioni della sentenza con cui, il 2 marzo scorso, il giovane è stato condannato a 7 anni di carcere e tre anni di misura di sicurezza, a pena espiata, riconoscendogli il vizio parziale di mente. Hosni, come scrive il gup, ha messo in atto un'azione "spropositata", un "gesto inconsulto", quando le forze dell'ordine gli hanno chiesto i documenti, azione non supportata "da un movente rivendicativo o ideologico". Hosni venne indagato per terrorismo internazionale per aver postato video inneggianti all'Isis su Facebook ma i pm hanno chiesto l'archiviazione.
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