"Ho lasciato tutto per un sogno Coltivare fiori di loto e ninfee"

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I fiori di loto e le ninfee sono secchi, anche loro vittime della siccità dei mesi estivi. Nella zona delle vasche non si lavora, ma nelle serre e nel campo dove sono sbocciati i fiori di amaranto, invece si. Da qualche giorno ci sono i primi giovani con disabilità intellettive selezionati nell’ambito del progetto "Innesti Lavorativi" finanziato da Fondazione La Comune. Sono affiancati da educatori, tutor e da Desmond un ragazzo di 26 anni del Ghana, ex rifugiato politico. Siamo nell’azienda agricola Giardino del Loto di Cornaredo, due ettari di terra in fondo alla via Cascina Monza. Tutto nasce dal sogno di Davide Ravera (nella foto sotto), 49 anni, milanese, che dopo 25 anni in giro per la Lombardia e l’Italia nella gestione commerciale dell’elettronica di consumo ha deciso di cambiare vita professionale e di fermarsi. "Sono ripartito da una mia passione, quella per l’agricoltura, mi sono rimesso a studiare alla scuola agraria del Parco di Monza - racconta Davide - quattro anni fa ho trovato questa azienda agricola, chiusa da tempo e ho iniziato da qui la mia seconda vita coltivando piante acquatiche, verdura, fiori e alberi da frutto". Agricoltore-imprenditore sì. Ma a Davide non bastava, "a parole siamo tutti bravi e solidali con chi ha bisogno. Io volevo che la mia azienda agricola fosse un luogo didattico per accogliere chi vive situazioni di difficoltà".

E così ha iniziato a collaborare con la cooperativa Intrecci di Rho e accogliere alcuni tirocinanti. Uno dei primi è stato proprio Desmond: scappato dal Ghana, rientrava nel progetto Sprar per richiedenti asilo e rifugiati in Italia, aveva lavorato nelle piantagioni di cacao e nel Giardino di Loto, accanto a Davide, ha imparato in fretta ad occuparsi di fiori e piante. "Due anni fa l’ho assunto, abbiamo messo una casetta nel giardino e ora è il mio braccio destro e lo considero come se fosse il mio terzo figlio", aggiunge Ravera. Qualche mese fa l’incontro con Fondazione La Comune, impresa sociale impegnata da anni nella promozione di percorsi di vita indipendente per giovani con disabilità. Davide non ci ha pensato molto, ha dato la disponibilità ad accogliere nella sua azienda al primo gruppo di giovani con disabilità che verranno formarti e accompagnati in un percorso di inserimento lavorativo. "Lunedì sono arrivati i primi giovani, Simone, Maria, Leo e Gianluca. A regime i giovani dovrebbero essere 8-10 che faranno un percorso di formazione di 24 mesi - conclude - con loro avvieremo anche uno spazio destinato all’orto terapia".

Roberta Rampini

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