"Ho cercato di fermarlo ma ormai era troppo tardi"

In aula la moglie dell’uomo che una notte ha ucciso a calci il loro bambino di appena due anni

Ha detto di essersi svegliata nel cuore della notte, la sera del delitto, e di avere visto il marito tirare un calcio sullo sterno del suo bambino. E di avere provato a fermarlo, anche se a quel punto era troppo tardi perché il piccolo non si muoveva più. Così ha raccontato oggi in aula a Milano la madre del bimbo di poco più di 2 anni ucciso dal padre Alija Hrustic, lo scorso maggio in via Ricciarelli, in zona San Siro. La donna, che è madre di altri quattro figli e che è assistita dall’avvocato Patrizio Nicolò, ha detto che a quel punto il 25enne, accortosi che era in gravi condizioni, ha chiamato il 112 ed è scappato portando con sé altre due figlie.

Secondo il suo racconto, sono stati i soccorritori a comunicarle che non c’era più nulla da fare. Rispondendo alle domande del pm Giovanna Cavalleri, titolare dell’indagine, la giovane ha raccontato di essere stata anche lei vittima delle violenze del marito. E che nel 2017 lui avrebbe anche tentato di investire lei e un’altra dei suoi figli.

Dopo quell’episodio Hrustic avrebbe smesso di picchiare la sua famiglia per poi ricominciare un mese prima del delitto, accanendosi in particolare sul bambino. "Mi ha tolto il telefono e mi ha chiusa in casa", ha raccontato.

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