Incendio a Quarto Oggiaro, altri 5 indagati: anche dipendenti del Comune

Le accuse sono omicidio colposo e incendio colposo

Il fumo dalle finestre

Il fumo dalle finestre

Milano, 19 febbraio 2018 . Ci sono altri 5 indagati, tra cui dipendenti del Comune di Milano e della sua controllata Metropolitana Milanese (MM), società che gestisce il patrimonio immobiliare di Palazzo Marino, nell'indagine sulla morte di Haytam Errafi, il 13enne italo-marocchino intossicato dal fumo nell'incendio divampato il 14 febbraio scorso al decimo piano di una palazzina in via Cogne, a Quarto Oggiaro. Il pm Ilaria Perinu aveva già iscritto nel registro degli indagati un 64enne ecuadoriano  e sua moglie 50enne, sua connazionale, intestatari del contratto di locazione con MM, il gestore della casa popolare. 

Le accuse sono omicidio colposo e incendio colposo. Anche i nuovi avvisi di garanzia, come quelli precedenti, vengono definiti in ambienti investigativi "un atto dovuto" per consentire ai tecnici comunali e di MM, tramite loro i consulenti, di partecipare all'autopsia sul corpo del ragazzino prevista per i prossimi giorni.

L'autopsia sul corpo del 13enne, disposta questa mattina dalla Procura di Milano, verrà effettuata nei prossimi giorni. I genitori di Haytam hanno deciso che il funerale sarà invece celebrato in Marocco, loro Paese d'origine. Il palazzo è stato dichiarato presto agibile poiché le fiamme non hanno compromesso la stabilità strutturale, comunque i condomini (circa una settantina) sono stati ospitati nel vicino stabile comunale di via Carbonia. Ora le indagini dovranno innanzitutto stabilire se la causa delle tragedia sia stata una stufa o una caldaia malfunzionanti per poi accertare le eventuali responsabilità.

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