Hacker filorussi contro gli aeroporti Bloccati i siti di Malpensa e Linate

Nel mirino anche Orio al Serio. Nessun problema al traffico aereo, allarme per la vulnerabilità dei sistemi

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di Andrea Gianni

Dopo qualche istante di attesa, il verdetto: "Impossibile raggiungere il sito". Fino a ieri sera erano off limits i siti internet degli aeroporti di Linate e Malpensa, finiti nel mirino degli hacker filorussi di Killnet. Quello dello scalo bergamasco di Orio al Serio, sempre sotto attacco, è invece tornato accessibile nel corso della giornata. In ogni caso il traffico aereo nei tre scali lombardi ha mantenuto una regolare operatività. Sono gli effetti dell’offensiva cibernetica totale lanciata dagli hacker al nostro Paese, con un attacco informatico concentrato in poche ore contro i siti di ministeri, aeroporti e altri organi istituzionali. Disagi, quindi, per i passeggeri in cerca di informazioni sui voli o sui servizi aeroportuali.

Il collettivo di pirati informatici, già in azione negli ultimi giorni contro i siti di Polizia, Senato e Difesa (adesso colpita per la seconda volta), stavolta ha preso di mira una cinquantina di obiettivi in poche ore tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, organi giudiziari fornendo le istruzioni "per liquidare la struttura informativa italiana" in 48 ore e con una sorta di grido di battaglia su Telegram: "Fuoco a tutti". Attacchi sono stati sferrati contro il ministero degli Esteri, della Difesa, quello dell’Istruzione, dei Beni Culturali, oltre al portale del Csm: alcuni di questi risultano ancora inaccessibili. Sono finiti down anche i siti degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, quello di Orio al Serio a Bergamo, quello di Genova e quello di Rimini. Un’offensiva preoccupante più per la sua capillarità che per la sua effettiva pericolosità: le “interruzioni distribuite del servizio“ si basano sull’invio di continue e numerose false richieste di accesso ai sistemi informatici di un’infrastruttura, con lo scopo di sovraccaricarli e farli collassare anche solo parzialmente. Dall’esterno il risultato è la difficoltà di accesso al sito. La Lombardia torna così sotto attacco informatico, in questo caso con uno sfondo politico. Dietro altre intrusioni in continuo aumento, invece, c’è un movente economico - la richiesta di un riscatto - oppure il furto di dati e informazioni riservate. Solo pochi giorni fa gli hacker avevano messo nel mirino il sistema informatico dell’Ats Insubria, bloccando completamente i computer dei dipendenti. C’è voluta inoltre più di una settimana a rimettere a pieno regime i servizi dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, colpita da un attacco hacker di tipo "ransomware" all’alba del primo maggio.

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