Guerra nucleare o mondo virtuale? Più educazione

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Maria Rita

Parsi

Non abbiamo più scuse! È il caso di dire “Basta davvero!” se, nel 2022, con tutte le scoperte scientifiche, umanistiche, spirituali a disposizione , con tutte le risorse economiche e naturali che potremmo attivare, le modalità che adottiamo per dare un futuro a chi nasce sono, assai spesso, quelle in uso nelle famiglie gravemente “disfunzionali” proprio come risultano essere disfunzionali le collettività, nazionali ed internazionali , che scelgono (mettendo a rischio la stessa sopravvivenza del pianeta) guerre, minaccia più o meno velata del nucleare, dissesto ambientale, criminalità, sfruttamento degli individui e sistematico abbandono delle tutele dovute all’infanzia, alla diversabilità, alla vecchiaia. Vero è che, come esseri umani, siamo alla “resa dei conti” finale. E a quel “time out” in ragione del quale o useremo il nucleare per i benefici scopi ai quali può essere applicato o rischieremo di mettere in atto un omicidio-suicidio collettivo. Anche in considerazione della spericolata guida di tanti folli che governano il mondo e che non sono riconosciuti come tali, in virtù delle incompetenti calunnie dalle quali vengono denigrati neuroscienza, psichiatria, psicologia, psicanalisi, psicopolitica, sociologia, antropologia e spiritualità.

E Machiavelli, a parere del quale gli uomini non fanno che ripetere, nei secoli, attraverso "corsi e ricorsi storici", le medesime, tragiche azioni distruttive. Vero è che chi non provvede a darsi, a dare e a usare strumenti adeguati per decriptare l’inconscio individuale, collettivo e i messaggi del “transpersonale”, rischia di infilarsi in un tunnel senza uscita. Poiché, come ho più volte scritto: "Dio perdona. l’inconscio, individuale e collettivo, no!" e gli esseri umani sono perennemente assillati dall’angoscia di morte, madre di tutte le angosce umane. Ed è proprio in ragione del fatto di non essere “immortali” e di considerare "il nascere come una condanna a morte" - così ha ben detto e scritto, Daniele Vitali, 17 anni! - che essi hanno ideato tutte le difese psicologiche umanamente in atto, per trovare quell’immortalità. Prima tra le quali - come afferma Erick Fromm - è quella del “Io morirò ma c’è una vita oltre la vita mortale”. E gli esseri umani “l’altro mondo” l’hanno inventato. È il mondo virtuale grazie al quale un giapponese ha sposato un ologramma. E in nome del quale, 4 anni fa, in tv ho dovuto commentare un passo del programma sudcoreano “J can meet you” nel quale una madre, con occhialoni e sensori alle dita, dialogava, commossa e partecipe - proprio come faremmo con una persona in vita e a noi cara - con "l’avatar" della sua bambina morta di leucemia a sei anni. Così nel passare il testimone alle nuove generazioni, consegniamo loro sia armi nucleari mille volte più potenti i quelle sganciate su Hiroshima e Nakasaki sia “l’altro mondo virtuale” dove mai si muore. E sono bandite leggi e diritti alla privacy, all’umana dignità conquistati con sacrifici, studi e lotte millenarie. Il punto è scegliere tra tutelare la vita di tutti o metterla a rischio col nucleare e renderla confusivamente immortale, cancellando le differenze tra vivi e morti. Mi chiedo: "Non sarebbe meglio investire sulla formazione e sulla salute mentale, individuale e di massa?".

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