Green pass, via ai controlli in metrò. Il prefetto di Milano: difendiamo la zona bianca

Verifiche preventive di Atm e forze dell’ordine: chi si presenta senza certificato verde sarà respinto. In campo 100 squadre tra città e hinterland

Controlli in metropolitana

Controlli in metropolitana

Milano - I controlli avverranno in via prioritaria prima dell’ingresso sui mezzi pubblici: chi tenterà di salire a bordo senza avere con sé il certificato verde verrà respinto, non multato. L’obiettivo non è quello di sanzionare, il messaggio, bensì quello di prevenire i contagi. Gli eventuali verbali (da 400 a mille euro) verranno elevati solo nelle verifiche effettuate in fase di uscita dalle stazioni, cioè quando sarà accertata l’effettiva violazione della normativa anti-Covid da parte del passeggero.

Questo è uno dei capisaldi del giro di vite varato dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto che dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022 imporrà agli over 12 di avere il green pass normale (per vaccinati, guariti o con tampone molecolare valido 72 ore o antigenico valido 48 ore) per utilizzare il trasporto pubblico locale e il green pass rafforzato (vaccinati o guariti) per accedere a ristoranti, teatri, cinema, discoteche, stadi e palazzetti dello sport. La ratio della stretta l’ha spiegata ieri il prefetto Renato Saccone: "Dal 14 giugno la Lombardia è in zona bianca, e qui si svolge una vita piena. Ora dobbiamo far fronte alla quarta ondata e cercare di preservare un patrimonio fondamentale conquistato soprattutto grazie al comportamento virtuoso dei cittadini". L’obiettivo dichiarato, che poi è pure il nome dell’operazione, è quello di garantire un "Bianco Natale" per far sì che le festività siano "davvero un periodo di serenità" e per accompagnare "lo slancio dell’economia". Di conseguenza, ha annunciato Saccone, le misure "saranno applicate con scrupolo e attenzione". Ecco come.

Trasporti

Iniziamo dai trasporti. I controlli a campione, organizzati in un piano operativo predisposto dal questore Giuseppe Petronzi, saranno svolti da squadre miste (un centinaio in azione equamente divise tra capoluogo e Comuni della Città metropolitana) composte da operatori dei gestori incaricati di pubblico servizio (Atm ne metterà a disposizione 40 al giorno a formare 20 coppie) e da poliziotti, carabinieri o ghisa; non dovranno "incidere negativamente sulla mobilità" e dovranno quindi essere effettuati "in contesti di luogo adeguati allo scopo", in spazi che non intralcino il passaggio degli altri utenti. Postilla non scritta per gli studenti (non universitari, per i quali è previsto il green pass per accedere ai rispettivi atenei) che usano i mezzi per andare a scuola: la questione sarà trattata con molto buon senso, perché il giro di vite non deve compromettere il diritto a seguire le lezioni.

Movida 

Sul fronte movida, le competenze seguiranno il Piano di controllo coordinato del territorio, che sovrintende abitualmente la distribuzione delle forze dell’ordine e che consentirà di non distogliere risorse alla normale attività (eccetto quella di assistenza agli sfratti programmati, sospesa fino a metà gennaio): massima attenzione a Galleria, asse Mercanti-Cordusio-Dante, corso Garibaldi e corso Como, Arco della Pace, Ticinese e zone Tortona, Nolo, Brera, Isola, Lazzaretto e Melzo; senza dimenticare via Torino, corso Vercelli, corso Buenos Aires, piazzale Archinto, via Monte Grappa, Colonne e piazza Leonardo.

Stadi e palazzetti dello sport 

Alla Finanza è stato delegato il compito di monitorare stadi e palazzetti dello sport (qualora non siano previsti servizi di ordine pubblico), impianti fieristici, cinema, teatri e strutture che ospitano concerti ed eventi canori. Le divise vestiranno infine i panni dei "controllori dei controllori", per dirla con le parole di Saccone, perché dovranno accertarsi che i datori di lavoro siano altrettanto ligi nel controllo dei dipendenti: alla terza violazione, scatterà la chiusura da 1 a 10 giorni. "In questo periodo ci giochiamo tanto", la chiosa del prefetto che non lascia molto spazio alle interpretazioni.

 

 

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