Milano, il ristorante chiede il green pass e diventa un bersaglio: "Andremo avanti"

Il caso di Little Italy, il locale bersagliato sul web e al telefono

Daniel Argentino, direttore di sala del ristorante pizzeria Little Italy

Daniel Argentino, direttore di sala del ristorante pizzeria Little Italy

Milano, 15 agosto 2021 - Chiedere il green pass all’ingresso mette al riparo i locali da una possibilità maggiore di diffusione del contagio e da salate multe per mancato rispetto delle norme anti-Covid. Non è invece sufficiente per evitare giudizi carichi di rancore ingiustificato su internet, attacchi personali, anche per via telefonica. Un caso emblematico è quello di “Little Italy“, in via Tadino a Milano, raccontato dal direttore di sala, Daniel Argentino. Cosa è successo? "Da quando sono state introdotte le nuove disposizioni sul green pass abbiamo iniziato a richiederlo all’ingresso per chi vuole mangiare al coperto. La risposta è stata che abbiamo ricevuto recensioni negative sul web, insulti al telefono, come se le regole le decidessimo noi. Qualcuno ci ha detto che dobbiamo vergognarci per come ci comportiamo". Le recensioni, ovviamente, vi creano un danno. "Non rispecchiano quello che siamo perché si basano su parametri, cioè il fatto di richiedere il certificato, che nulla dovrebbero avere a che fare con il giudizio complessivo del locale. Vengono fatte per dispetto, mica perché hanno mangiato male". Cosa potete fare per difendervi da attacchi di questo tipo? "Gli utenti possono segnalare queste recensioni come non valide e devo dire che in molti casi, se vengono riconosciute come ingiuste, siamo riusciti a farle rimuovere". Cosa pensa delle norme a cui dovete attenervi? "Noi non giudichiamo le scelte, ma le regole sono queste e siamo tenuti a rispettarle, come abbiamo sempre fatto. Se qualcuno è contrario al green pass o alla sua applicazione si può anche sedere fuori. I tavoli non ci mancano". Avete già avuto degli attacchi in passato? "Di altro tipo, purtroppo. Siamo un locale gay friendly, come si vede dai colori dell’arcobaleno sulla vetrata. Potete immaginare gli insulti che ci sono stati rivolti, ci hanno anche vandalizzato la facciata. Spesso abbiamo ricevuto telefonate di ogni tipo, ormai se vediamo che arrivano da numeri privati non rispondiamo nemmeno". Vede un peggioramento della situazione in questo senso? "Sì perché adesso c’è anche gente che chiama solo per insultare, anche per la questione legata al green pass e lo fa senza nemmeno nascondere il numero. È come se ci fosse maggiore coraggio nel farlo". I mesi di pandemia hanno avuto delle ripercussioni sul vostro lavoro? "Abbiamo lavorato molto sull’asporto, sia qui al locale che consegnando a domicilio. La gente però aveva paura anche di ricevere la pizza a casa. Ci siamo dovuti ingegnare, lavorare sulla pubblicità e su una nuova app. Per fortuna ha funzionato, abbiamo resistito".