Super Green pass, quasi 163mila over 50 senza certificazione per lavorare

A oltre 103mila cittadini fra i 50 e i 69 anni il Green pass è scaduto per non aver fatto il booster

Obbligo di vaccino per gli over 50 (Ansa)

Obbligo di vaccino per gli over 50 (Ansa)

Allo scoccare dell’obbligo di presentare il Super Green pass per recarsi al lavoro, martedì scorso 15 febbraio, erano poco meno di 163mila gli ultracinquantenni lombardi ancora in età lavorativa che ne erano sprovvisti in base alle elaborazioni, su dati di Aria, dei tecnici della Regione, che su richiesta del coordinatore della campagna antiCovid Guido Bertolaso hanno incrociato i numeri dei vaccinati con due dosi da più di sei mesi che non hanno ricevuto il booster (circa 663 mila in tutta la Lombardia a fine gennaio, ma principalmente under 50) con quelli dei guariti dal coronavirus da meno di sei mesi per stimare la platea di persone con un pass rafforzato scaduto alla quale offrire percorsi facilitati di accesso alla terza dose.

A cominciare dagli over 50, per i quali in Italia il vaccino è obbligatorio dall’8 gennaio (e per ora fino al 15 giugno, anche se ieri il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa ha chiarito che "non si può escludere una proroga"), pena una multa da cento euro dal 1° febbraio e l’impossibilità, da martedì, di presentarsi al lavoro (rischiano sanzioni da 600 a 1.500 euro, da 400 a mille il datore di lavoro che non controlla), con conseguente possibilità d’esser sospesi senza stipendio, se non hanno il super green pass rilasciato solo a guariti e vaccinati. Che dura sei mesi per chi non ha fatto la dose booster o avuto l’infezione dopo averne ricevute due (in questi ultimi casi la durata è illimitata).

Stringendo il raggio alla popolazione over 50 ancora in età lavorativa, dunque sotto i settant’anni, martedì erano 162.666 i lombardi senza un pass rafforzato valido: 108.214 tra i 50 e i 59 anni e 54.452 tra i 60 e i 69. Una percentuale inferiore al 6% degli oltre 2,8 milioni di cinquantenni e sessantenni censiti dall’Istat in Lombardia (la platea del commissario nazionale all’emergenza ne indica circa centomila in più). Quattro giorni fa erano 52.223 (36.753 cinquantenni e 15.470 sessantenni) i lombardi over 50 e under 70 senza pass rafforzato in quanto mai vaccinati; altri 7.089 (5.101 cinquantenni e 1.988 sessantenni) avevano iniziato ma non ancora completato il primo ciclo vaccinale (il certificato è valido 14 giorni dopo l’ultima dose) e infine 103.354 persone (66.360 cinquantenni e 36.994 sessantenni) avevano completato il ciclo ma da più di 180 giorni, e non avevano ancora avuto il booster. Non si può sapere quanti di questi quasi 163 mila lombardi privi di super certificato verde siano, o siano ancora, anche lavoratori, ma dal conteggio sono già stati esclusi i guariti dal coronavirus dal 1° settembre in poi, che hanno un pass rafforzato “per infezione“ ancora valido.

Intanto, per i più piccoli tra i vaccinabili – che non hanno alcun obbligo, benché l’esser vaccinati o guariti da meno di 120 giorni sia ora determinante per evitare le quarantene scolastiche alle elementari, e in Lombardia a lunedì avevano aderito alla campagna antiCovid solo al 40% – scatta un altro open weekend di vaccinazioni: nel Milanese i 5-11 enni potranno andare a vaccinarsi senza prenotazione (con percorsi dedicati per non intralciare quelli che hanno appuntamento) oggi dalle 8 alle 19 al centro pediatrico del Portello (che da lunedì si trasferirà all’interno dell’hub di Palazzo delle Scintille), e domani al centro dell’Asst Rhodense (a Garbagnate, viale Forlanini 95), dalle 9 alle 20. I genitori e gli accompagnatori con delega, ricorda l’Ats Metropolitana, devono avere con sé un proprio documento con foto e la tessera sanitaria del bambino.  

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