Guerra in Procura, Greco all’attacco di Storari: "Da lui slealtà e menzogne"

Il procuratore capo scrive una lettera contro il magistrato del caso Amara. Oggi il Csm dovrebbe decidere sul trasferimento del pm per incompatibilità

A sinistra il pm Paolo Storari con il procuratore capo Francesco Greco

A sinistra il pm Paolo Storari con il procuratore capo Francesco Greco

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano - Oggi è il giorno cruciale in cui il Csm valuterà la posizione del pm Paolo Storari, che proprio ieri ha depositato alla commissione disciplinare del Csm, un’articolata memoria per rispondere punto per punto alle tre incolpazioni formulate dal pg della Cassazione Giovanni Salvi. Questu’ultimo ha chiesto per lui il trasferimento cautelare d’urgenza e il cambio di funzioni per il caso dei verbali di Amara. Alla memoria Storari ha allegato la lettera a suo sostegno che ha già raccolto oltre 220 firme di magistrati, tra cui quasi tutti i sostituti della Procura milanese. In più, ha allegato le stesse carte depositate nell’inchiesta bresciana per rivelazione di segreto d’ufficio. Storari ha deciso di allegare la lettera di solidarietà proprio per dimostrare di non essere incompatibile con i suoi colleghi e con l’ambiente giudiziario di Milano. 

Le toghe milanesi e non solo, infatti, nella missiva spiegano che "esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega, nell’esercizio delle sue funzioni". Mentre il pg della Cassazione nel chiedere il trasferimento ha fatto riferimento alla necessità di "garantire" la "serenità di tutti i magistrati del distretto". Con la memoria il pm si difende dalle tre accuse formulate a suo carico da Salvi: l’aver "divulgato i verbali" di Amara a Davigo nell’aprile 2020 violando il segreto d’ufficio. E ancora un "comportamento gravemente scorretto nei confronti del procuratore Greco e dell’aggiunto Pedio" da lui accusati di inerzia nelle indagini su quelle dichiarazioni, omettendo, di comunicare ai vertici il proprio dissenso per la mancata iscrizione nel registro degli indagati dell’avvocato e di formalizzare con una lettera agli organi competenti il suo disappunto "circa le modalità di gestione delle indagini". Inoltre, per Salvi, che si è basato sulle relazioni inviate da Greco e Pedio, Storari doveva astenersi dal prendere parte all’indagine aperta nell’ottobre 2020 sulla divulgazione ad un quotidiano di quei verbali. In serata è stata resa nota anche la lettera scritta dal procuratore Greco.

"Cari colleghi la nostra Procura ha vissuto una grave vicenda di fuga di notizie. Il collega (Greco non lo nomina mai, ndr) ritenuto responsabile è ora indagato in sede penale e incolpato in sede disciplinare. "Ma altro è difendersi - si legge ancora - altro è lanciare gravi ed infondate accuse, dopo essere venuti meno ai più elementari principi di lealtà nei confronti di chi ha la responsabilità di dirigere un ufficio, non astenendosi, tra l’altro, da una indagine su un fatto in cui si è personalmente coinvolti. Queste accuse infondate, nei miei confronti, sono state smentite nelle sedi competenti da precisa e documentata ricostruzione dei fatti storici". La decisione del Csm potrebbe arrivare oggi o nei prossimi giorni