Sporcaccioni e caos sui ritiri, il Gratosoglio diventa una discarica

Abusivi, fuori orario, nuova differenziata. E i rifiuti restano in strada

Rifiuti al Gratosoglio

Rifiuti al Gratosoglio

Milano, 18 luglio 2019 - L'incubo rifiuti al quartiere Gratosoglio è ancora una realtà. L’apice del disagio si è raggiunto martedì nelle vie Baroni e Saponaro «quando i marciapiedi – segnalano gli abitanti dei caseggiati Aler – si sono riempiti di sacchi. C’era di tutto: indifferenziata, plastica, carta e vetro. Eppure i giorni di raccolta sono il lunedì e il giovedì. È stato necessario un intervento straordinario dell’Amsa». Ieri, però, si è tornati punto e a capo, con sversamenti di rifiuti documentati in più luoghi: non solo nel punto caldo di via Baroni, tra i civici 170 e oltre il 200, dove più volte gli inquilini hanno segnalato che «non ci sono spazi e locali sufficienti per depositare la spazzatura», ma anche al civico 228, dove si è formata una mini discarica proprio sotto a un cartello che vieta il deposito illecito di rifiuti. Poi in via Baroni 91 e 99, ancora tra i civici 206 e 208 e nel complesso 58-60-62. Sacchi illeciti e materiali ingombranti abbandonati pure in via Saponaro 30 e 32, 24 e 46.

E non sempre dietro i fogli con scritto «per Amsa, attaccati sulle masserizie a indicare un intervento concordato, c’è stata davvero una richiesta all’azienda. Michele Valtorta, Pd, consigliere del Municipio 5 e residente del quartiere, ieri ha passato in rassegna tutte le mini discariche accompagnato da Lida Bernardoni, un’inquilina. «La colpa – evidenzia Valtorta – sarà anche degli incivili. Ma qui i problemi sono diversi: perché i sacchi condominiali vengono esposti nei giorni non consentiti? Evidentemente c’è un problema nei caseggiati Aler in cui non c’è l’autogestione, perché è lì che il disagio si manifesta. E poi adesso c’è un solo giorno di passaggio per la raccolta indifferenziata: troppo poco». Per Chiara Perazzi (Lega) «il disagio si è acuito da quando il Comune ha potenziato la raccolta differenziata a scapito di quella indifferenziata senza accompagnare questo processo con un controllo efficace e senza sensibilizzare gli abitanti. Aler, peraltro, ha costruito le casette ecologiche secondo le norme dettate dal Comune. Come Municipio ci impegneremo con le associazioni per sensibilizzare gli abitanti». Il 28 giugno in quartiere si era tenuto un vertice tra Aler ed Amsa in cui sono state annunciate soluzioni, come la posa di nuovi cassonetti che arriveranno entro un mese. Intanto «non vediamo benefici», spiega Antonella Musella, referente della Social Street Gratosoglio Basmetto e dintorni, pronta a presentare un esposto in Procura «perché non c’è la tutela dell’igiene e della salute pubblica».

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