Pioggia di "pietre di ghiaccio" a Rozzano: chiesto lo stato di calamità

Devastati Fiordaliso, Comune, scuole, capannoni e migliaia di auto. Decine di persone sorprese all’aperto salvate grazie a un tram e all’Humanitas

La grandine caduta

La grandine caduta

Rozzano (Milano) - Il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti ha chiesto a regione Lombardia lo stato di calamità naturale per i gravi danni subiti a seguito dell’eccezionale nubifragio che si è abbattuto venerdì pomeriggio sulla città. "Abbiamo disposto un’immediata ricognizione dei danni subiti nelle diverse aree della città e prontamente messo a disposizione uomini e mezzi per far fronte all’emergenza – spiega il primo cittadino – la situazione che abbiamo vissuto ieri è stata davvero devastante per la città, ora si tratta di ripristinare la sicurezza di strade e luoghi pubblici rimuovendo i detriti accumulati. Ho chiesto lo stato di calamità naturale per fronteggiare la grave situazione". “Il mostro” si è concentrato su Rozzano dove ha provocato ingenti danni. Lo mostrano alcune immagini amatoriali che riprendono il cuore della tempesta di ghiaccio e vento che si abbatte sulla città spostandosi da sud verso est: dopo aver colpito Milano 3 ha devastato Quinto Stampi, Fizzonasco, Locate e Opera. L’elenco dei danni alle strutture è impressionante: sono decine. La scuola di via Mincio, l’edificio del palazzo comunale, tetti e insegne di decine di capannoni nell’area commerciale di via Manzoni.

Danni ingenti anche al centro commerciale Fiordaliso, soprattutto nelle gallerie. Danni anche a Locate Triulzi dove la grandine ha devastato la copertura della tribuna del campo sportivo e danneggiato alcuni tetti di una scuola. Idem a Opera. In totale sarebbero almeno mille le auto danneggiate, centinaia gli alberi abbattuti. Quella di venerdì è una giornata che difficilmente i rozzanesi dimenticheranno. Anche se si sono verificati gesti belli come quello di un tranviere che, scoppiata la gradinata, ha fermato il tram e aperto le porte per fare salire la gente per strada in balia dei proiettili di ghiaccio. O come hanno fatto in Humanitas, dove tutti gli operatori si sono mobilitati per far entrare e mettere a riparo i parenti dei pazienti che erano nel parco, tutto in massima sicurezza Covid. E ancora a lieto fine la storia dei piccoli di cicogna caduti dal nido sulla torre dell’acquedotto e raccolti e affidati a Catia Acquaviva dell’associazione Ape e all’assessore Lucia Galeone. ieri mattina sono intervenuti i vigili del fuoco che con un’autoscala hanno raggiunto il nido. Aler ha anche vietato l’uso dei terrazzini degli appartamenti in quanto gravemente danneggiati. Queste sono le mail dove gli inquilini possono fare la segnalazione dei danni subiti: [email protected], [email protected]. [email protected]