Gli artisti di strada: no all’app per prenotare

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Dal 1° gennaio il Comune ha deciso di cambiare il gestore della piattaforma che consente di prenotare le postazioni per gli artisti di strada e il nuovo metodo adottato dal nuovo gestore, Open Stage srl, non piace per nulla a coloro che ogni giorno vanno ad esibirsi nelle piazze e nelle strade milanesi, in particolare quelle del centro storico. Giuseppe Boron (nella foto), sassofonista e presidente della Federazione nazionale delle Arti di Strada, racconta che "con il gestore precedente avevamo la possibilità di prenotare le postazioni senza avere l’onere e l’obbligo di scaricare sullo smartphone l’app di Open Stage e dunque non avevamo l’obbligo di possedere un telefonino. In altre parole, prima qualsiasi persona poteva accedere alla piattaforma di prenotazione delle postazioni milanesi per gli artisti di strada da un computer, perfino da un Internet Point, mentre ora non è più possibile, bisogna utilizzare per forza l’app. Ma negli atti approvati dal Comune era previsto che si accedesse alla piattaforma StradArte tramite sito Internet. Con il precedente gestore, Delex, avveniva così".

Non è finita. Boron giudica "bizzarro che Open Stage non sia un’azienda informatica, ma si occupi prima di tutto di vendere e noleggiare piccoli palchi per gli spettacoli, come quelli che ha collocato in alcune fermate dalla metropolitana milanese in accordo con Atm. Nella app, oltretutto, non c’è ancora una sezione per i mestieri di strada, mentre prima c’era".

M.Min.

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