Giusti dell’informazione L’omaggio di Milano

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Sono finiti a marcire in prigione o hanno perso la vita per raccontare la verità ma saranno, per sempre, "giusti dell’informazione". Ieri, per la Giornata mondiale della libertà di stampa, l’associazione Gariwo ha reso omaggio nel Giardino dei Giusti alla giornalista moscovita Anna Politkovskaja, freddata nel 2006 dopo le denunce sui massacri in Cecenia, com’era successo un anno prima al giornalista libanese Samir Kassir, difensore della libertà di espressione, o al collega armeno Hrant Dink, ucciso nel 2007 per aver difeso la memoria del genocidio del suo popolo. "Giusto dell’informazione" è anche il prigioniero politico cinese (Nobel per la Pace) Liu Xiaobo, scomparso nel 2017 dopo una lunga detenzione, e il blogger saudita Raif Badawi che si trova ancora in carcere per "apostasia", condannato nel 2014 a mille frustate per aver promosso il dialogo fra idee. Nel memoriale al Monte Stella le cinque figure sono state onorate con delle targhe nel corso degli anni. "Non facciamo distinzioni tra gli uomini giusti, quelli che salvano ebrei, armeni, migranti, lottano contro il terrorismo o per la libertà in Cina, in Russia, in Turchia" ha detto Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, lanciando un appello per un report annuale in Parlamento "sulle atrocità di massa in corso".

"Il giornalismo è un percorso di verità e solitudine. Richiede impegno quotidiano, analisi e controanalisi continua, anche delle proprie convenzioni e amicizie" la riflessione di Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Un cammino fatto anche di "coraggio" secondo Tatjana Djordjevic, consigliere delegato dell’Associazione Stampa Estera di Milano, ricordando il sacrificio di 21 colleghi "rapiti, scomparsi o uccisi nelle guerre dei Balcani". Secondo i dati di Reporters senza frontiere 8 giornalisti e 4 operatori sono stati uccisi dall’inizio dell’anno, dopo le 50 vittime tra reporter nel 2020. "I giusti sono un monito per tutti noi perché, quando accade qualcosa, si faccia sempre un passo in avanti invece che volgere lo sguardo altrove" ha detto Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale di Milano.

Annamaria Lazzari

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