Giro d’Italia "maledetto". Rosa sbiadito sul Naviglio

Domenica in pieno coprifuoco la blindatissima crono finale Cernusco-Milano. Annullati gli eventi di contorno, il sindaco invita i tifosi alla massima prudenza

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di Barbara Calderola

Giro anti-Covid, città blindata per la crono Cernusco-Milano che chiuderà la corsa cominciata a inizio mese dalla Sicilia. Il rinvio dello storico appuntamento al 25 ottobre a causa della pandemia è stato un duro colpo, ma nessuno poteva immaginare che la tappa di casa sarebbe stata scandita dalla seconda ondata. Mentre il Paese cerca di bloccare la corsa del virus, nel primo weekend con il coprifuoco regionale, sul Naviglio si lavora ai dettagli dell’evento in forma ridotta. La festa è stata limata, l’intrattenimento cancellato, "ma l’emozione resta", dice il sindaco Ermanno Zacchetti fra vetrine e monumenti che ogni sera al tramonto si tingono di rosa. Il conto alla rovescia è oscurato dalla paura. "La gestione è nazionale – spiega il primo cittadino – ciascuno però dovrà fare la propria parte, rispettando le regole". A tirare le fila dell’organizzazione i ministeri dell’Interno e dello Sport, questore e prefetto.

"Accanto a loro ci siamo anche noi - aggiunge Zacchetti – da mesi analizziamo percorsi e flussi, seguendo l’evolvere della situazione. Fra le misure già assunte per evitare l’affollamento, una zona rossa nell’area riservata ai bus dei campioni, inavvicinabili, e accessi contingentati al villaggio commerciale e alla partenza. I corridori scatteranno uno alla volta dalle 13.30".

A dare il via sarà il sindaco, dopo le prove del mattino. Dalla rampa in via Marconi i ciclisti raggiungeranno via Tizzoni, quindi via Cavour per arrivare prima in IV Novembre e poi in viale Assunta verso la Padana Superiore e infine in volata sotto la Madonnina dove li attenderà il traguardo finale. Intorno non ci sarà tutto quello che avrebbe dovuto esserci, la carovana pubblicitaria è stata annullata come gli appuntamenti di contorno, le richieste di occupazione di suolo pubblico sono state respinte in blocco. "Non escludiamo di adottare altre precauzioni entro domenica - annuncia il primo cittadino -. Agli appassionati chiedo massima collaborazione, dovranno indossare la mascherina e mantenere la distanza lungo i due chilometri del percorso. Dipende da noi il fatto che la prima volta della competizione in città diventi un fatto storico e non un incubo. Il dispiegamento di uomini e mezzi sarà adeguato, ma spero che non siano chiamati a intervenire. La nostra partecipazione alla gara resta un fatto straordinario anche in mezzo a tutte queste difficoltà. Il Giro 2020 sarà ricordato per sempre come quello del 1946, dopo la guerra, con Gino Bartali vincitore fra le macerie di un Italia che provava a lasciarsi l’orrore alle spalle. Come adesso".

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