I giovani snobbano il posto fisso, il sogno? Un lavoro autonomo

Gli adolescenti preferiscono la partita Iva e sono affascinati dalle startup

Un giovane alla ricerca di lavoro

Un giovane alla ricerca di lavoro

Milano, 25 ottobre 0218 - Adolescenti che inseguono il modello del “papà” di Facebook, Mark Zuckerberg, con il sogno di sfondare grazie a una startup. Addio al posto fisso, quasi scontato per la generazione dei loro genitori prima che flessibilità, crisi e una rivoluzione nel mercato del lavoro cambiassero le carte in tavola. Meglio un lavoro autonomo, a partita Iva: non tanto il fascino del classico imprenditore, quanto quello del creatore di startup.

Lo scenario emerge da un sondaggio a cura di Laboratorio Adolescenza e del Progetto scuole della Cgil di Milano su un campione di 736 studenti superiori del capoluogo lombardo. Sono state raccolte le opinioni sul lavoro in cinque istituti - Berchet, Einstein, Agnesi, Feltrinelli e Santa Marta - con risultati a volte spiazzanti. La maggior parte degli studenti (il 43.5%) è convinta di poter raggiungere l’apice della carriera fra 30-35 anni: aspirazione che, purtroppo, in molti casi è destinata a scontrarsi con la dura realtà. Il 63.2% degli intervistati (con un dato poco divergente fra maschi e femmine) in futuro preferirebbe svolgere un lavoro autonomo, mentre solo il 35.1% subisce l’attrazione del posto fisso. Al primo posto nella classifica degli impieghi più ambiti c’è la ricerca (33.3%), seguita da comunicazione (29.7%), sanità/salute (27.7%) e industria (22.6%). Solo il 5.6% sceglie l’impiego pubblico, mentre il fanalino di coda è l’agricoltura.

«C’è una sproporzione fra le aspirazioni e le capacità reali di assorbimento di certi settori - spiega il presidente di Laboratorio Adolescenza, Maurizio Tucci - la realtà si dimostra distante dalla fantasia». Il 57.2% degli intervistati dichiara di aver già lavorato, spesso grazie all’alternanza scuola-lavoro che solo il 35.7% definisce «particolarmente interessante e coerente con i miei studi». Al primo posto fra le qualità del lavoro ideale i maschi mettono la «buona retribuzione». Le ragazze, invece, mettono in cima il «soddisfacimento delle passioni». Per trovare più facilmente lavoro il fattore più importante sono le capacità (46.1%), seguite dalla preparazione scolastica (27.4%). Ma un buon 10.2% conta nelle «amicizie influenti». E la partecipazione segna il passo, con pochi intervistati interessati a ricoprire ruoli da rappresentante di classe o di istituto. «Per cambiare il mondo è necessario partecipare - spiega il segretario generale della Cgil di Milano, Massimo Bonini -. Quello della startup, inoltre, è un mito da sfatare, perché di fronte a pochissime idee vincenti gli altri corrono come criceti in una ruota».

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