Gioco di innesti e materiali differenti

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Francesco Felice

Buonfantino*

A Cesano Boscone, in provincia di Milano, si erge una chiesa composta di più corpi, diversi per materiali e altezze, assemblati tra loro in un disegno architettonico armonioso. Il complesso è composto della chiesa, un sagrato sopraelevato rispetto alla strada e tre blocchi: un oratorio, una cappella feriale, un campanile. All’interno della corte, il giardino degli ulivi e un gioco di fontane, a voler racchiudere, almeno così sembra interpretando l’intento dell’architetto, tutti gli elementi vitali, quali aria, acqua e terra. Su questo spazio verde si affaccia l’altare della chiesa con le sue ampie vetrate. Un raffinato esercizio progettuale risolve brillantemente il gioco di pieni e vuoto, di luce e ombra. Sembra che i raggi del sole si irradino nella chiesa per accogliere i fedeli, a lato dell’altare un grande organo, il soffitto è a cassettoni. Le panche sono disposte ad anfiteatro, anche questo è un modo, secondo il progettista, per raccogliersi meglio attorno all’altare. Il luogo di culto feriale, invece, è a croce greca, ma i due bracci non svolgono funzione di accoglienza dei credenti, sono solo spazi vuoti. All’esterno la struttura appare in continuo movimento con il suo gioco di innesti tra diversi volumi stereometrici in mattoni e cemento lasciato a vista. L’opera progettata agli inizi del 1990 da Mauro Galatino vince il concorso “Tre chiese per Milano” indetto dalla Diocesi di Milano nel 1989. Il progetto è probabilmente influenzato dalla chiesa di Gibellina di Ludovico Quaroni e dalle geometrie di Botta. "L’architetto – spiega Marco Mulazzani, docente in Architettura all’Università di Ferrara - mostra due edifici percepibili fisicamente: all’esterno la scatola contestuale in mattoni, caratterizzata da molteplici relazioni con l’ambiente della città; all’interno la scatola funzionale in cemento a vista, che delimita gli spazi e ne consente l’uso. Nella sovrapposizione dei due contenitori architettonici si determina uno spazio intermedio dove la luce ha modo di procedere dall’esterno verso l’interno, coniugandosi a volte con ampie campiture cromatiche sature, dando corpo sensoriale e percettivo ad uno spazio “altro”, "un terzo edificio fatto di sostanza impalpabile". Davanti alla chiesa un sagrato rialzato di un metro in un’ampia piazza, a sottolineare il rapporto del luogo di culto con il tessuto urbano. Connubio fortemente voluto dalla Diocesi e perfettamente rispettato dal progettista.

*Gnosis Progetti

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