Vacanza fatale, muore in Grecia promessa del calcio

Nicolò Mancin, 17 anni, era capitano del Bonola. Martedì i funerali

LUTTO Nicolò abitava al quartiere QT8, dove si celebrerà il suo funerale martedì,  nella chiesa di Santa Maria Nascente. La  squadra porterà la sua maglia numero 6

LUTTO Nicolò abitava al quartiere QT8, dove si celebrerà il suo funerale martedì, nella chiesa di Santa Maria Nascente. La squadra porterà la sua maglia numero 6

Milano, 18 agosto 2018 - Era il suo primo giorno di vacanza, è diventato l’ultimo. Inghiottito dal mare cristallino e perfido di Grecia senza ancora un perché. Nicolò Mancin aveva 17 anni e un sorriso grande così. Quello che ti riempie il volto quando inizia un’avventura con i tuoi amici del cuore. Quando sei giovane e hai un entusiasmo trascinante. Perché un trascinatore, Nicolò, è sempre stato. Non a caso, era il capitano e il leader della sua squadra, il Bonola calcio, che adesso lo piange. Per un vuoto improvviso, incolmabile.

La tragedia è andata in scena ad Antiparos, una piccola isola delle Cicladi, in Grecia. È successo domenica, ma la notizia è rimbalzata nelle ultime ore: il corpo, infatti, è stato trovato e recuperato solo il giorno dopo, dai sommozzatori, e rientrerà oggi a Milano.

La dinamica è ancora avvolta in un alone di mistero: «Ancora non sappiamo cosa sia successo – racconta Katia Pellegrino, segretaria del Bonola calcio, che ha visto crescere Nicolò –. Era al suo primo giorno di vacanza, con dei compagni di squadra e altri amici. Il mare era agitato, a un certo punto gli altri non l’hanno più visto. Solo il giorno dopo è stato trovato da un sub». Nicolò sapeva nuotare. Forse un malore, un incidente, chissà. Di certo, non ce l’ha fatta. Lasciando tra le lacrime i compagni di viaggio e quelli di squadra, oltre che la famiglia.

Martedì alle 14.45 presso la chiesa di Santa Maria Nascente, nel quartiere QT8, dove abitava, si celebreranno i funerali.

«Era da noi dal 2011 – lo ricorda la segretaria –, era il capitano della Juniores. Una guida e un esempio per i compagni. Quando muore qualcuno si tende sempre a incensarlo, ma nel suo caso è tutto vero: era un ragazzo buono, con un sorriso incredibile, indelebile». Tutti i compagni di squadra, gli amici, i tanti che lo amavano, stanno rientrando in massa dalle vacanze, per poterlo salutare per l’ultima volta: «Era il figlio che ogni genitore e il giocatore che ogni mister vorrebbe avere – prosegue Pellegrino – rispettoso, educato, poi in campo era un po’ artista e un po’ guerriero».

Su di lui in passato avevano messo gli occhi anche squadre di livello, ma era rimasto fedele ai suoi colori: «Stiamo preparando la sua maglia numero 6 per i funerali - dice - poi organizzeremo sicuramente qualcosa in sua memoria». «Calcio Bonola non ha voglia di pensare al campionato, Calcio Bonola non ha voglia di far firmare i tesseramenti, Calcio Bonola non ha voglia di organizzare le amichevoli, Calcio Bonola è in lacrime, i palloni restano sgonfi, le maglie da piegare: è tutto da organizzare per la nuova stagione perché Calcio Bonola deve dire addio al suo capitano Nicolò Mancin - il messaggio del club -. Ciao capitano, sarà impossibile dimenticarti».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro