Milano, i ghisa "cacciano" gli artisti di strada

Busker sfrattati da piazza Beccaria: grave disturbo alle attività istituzionali

Giovani artisti di strada suonano la loro musica a Milano

Giovani artisti di strada suonano la loro musica a Milano

Milano, 20 luglio 2019 - Si, è vero, la musica non è rumore, ma a tutto c’è un limite. Devono aver pensato così i vertici della Polizia locale dopo l’ennesima giornata passata in piazza Beccaria, nel comando centrale dei «ghisa», con il sottofondo musicale non sempre piacevole e spesso assordante degli artisti di strada che lì hanno una postazione per esibirsi. Anzi, avevano. Perché da qualche giorno i busker autorizzati a cantare e suonare sotto le finestre della storica sede dei vigili urbani non ci sono più. Gli è stata revocata la postazione perché con la loro musica disturbavano l’attività degli agenti della centrale di controllo e a volte anche dei «ghisa» impegnati a raccogliere le denunce dei cittadini. L’amplificazione di chitarre e percussioni spesso e volentieri non faceva sentire bene le parole dei cittadini al personale in servizio.

Lo sfratto degli artisti di strada è stato messo nero su bianco in una delibera approvata dalla Giunta comunale lo scorso 12 luglio e firmata dalla vicesindaco con delega alla Sicurezza Anna Scavuzzo. L’atto è stato preparato per approvare l’elenco aggiornato delle postazioni per l’esercizio dell’arte di strada ai sensi dell’articolo 7 comma 4 del Regolamento per la disciplina delle arti di strada. In uno dei primi punti della delibera, però, si legge: «Il Comando della Polizia locale di piazza Beccaria ha richiesto la chiusura della postazione per Espressioni artistiche di strada situata in piazza Beccaria in quanto la stessa risulta arrecare grave disturbo all’attività istituzionale». L’atto scritto in burocratese non gira intorno alla vicenda: gli artisti di strada devono essere allontanati dall’area davanti alla sede dei «ghisa». La richiesta arriva dal Comando della Polizia locale, dunque da Marco Ciacci.

In ogni caso la politica dell’amministrazione comunale resta favorevole agli artisti di strada. A fronte di una postazione cancellata, infatti, ci sono altre 33 aree considerate «idonee a ospitare iniziative», nove delle quali destinate proprio ai busker e individuate su segnalazione dei nove Municipi. Tra queste, colpisce la localizzazione di una delle nuove postazioni nel Municipio 6: via Gola. Sì, proprio nel quartiere a rischio per il racket delle occupazioni abusive e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le altre otto postazioni, invece, sono nel Parco dei Martiri della liberà iracheni vittime del terrorismo, cioè l’ex Parco Martesana; in via Rovereto-Giacosa; in piazza Rimembranze di Lambrate; in piazza Artigianato; in via Chiesa Rossa 55; in piazza Tirana; nell’Anfiteatro di via Imbonati-via Bovio; nell’Anfiteatro del Parco Savarino in via Guerzoni. Non solo. Il Municipio 9 ha chiesto alla Giunta comunale l’attivazione di altre due postazioni per artisti di strada, entrambe a Villa Litta. Attualmente, dunque, comprese le nuove «location» individuate, le postazioni attivate per gli artisti di strada sono 271. Potevano essere 272. Ma la Polizia locale ha fatto capire che i busker è meglio che girino al largo da piazza Beccaria. Perché sì, è vero, la musica non è rumore, ma a tutto c’è un limite.

 

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