Milano, la battaglia del badge: ghisa verso la precettazione

Scontro col Comune. In arrivo lo stop allo sciopero per la City Marathon

Ghisa in agitazione

Ghisa in agitazione

Milano, 3 aprile 2019 - Badge, è ancora muro contro muro tra Comune e ghisa. Ieri pomeriggio si è tenuto a Palazzo Diotti il tentativo obbligatorio di conciliazione per cercare di scongiurare in extremis lo sciopero indetto da Sulpm e altre due sigle di base per l’intera giornata di domenica, in concomitanza con la Milano City Marathon. Niente da fare: le posizioni al tavolo sono rimaste distinte e distanti, come da mesi ormai. I funzionari di corso Monforte hanno preso atto della situazione, e probabilmente già stamattina arriverà l’ordinanza di precettazione firmata dal prefetto Renato Saccone: se per la Stramilano era scattato il differimento dell’agitazione ad altra data, stavolta dovrebbe invece scattare lo stop immediato, legato in particolare al numero di agenti necessario al Comando di piazza Beccaria per coprire l’intero tracciato della corsa podistica lunga 42 chilometri.

Dal canto loro, i rappresentanti sindacali contrari all’introduzione del cartellino hanno fatto mettere a verbale che l’eventuale precettazione verrà immediatamente impugnata al Tribunale amministrativo: «Non può essere sempre la Prefettura a togliere le castagne dal fuoco al Comune – va all’attacco il segretario del Sulpm Daniele Vincini –. L’amministrazione apra subito un tavolo politico per risolvere la questione: noi non siamo mai stati contrari al nuovo sistema gestionale, ma il badge per noi è una pregiudiziale». Lo stesso vale al momento per la Giunta Sala, che ha intenzione di rispettare la normativa nazionale sulla rilevazione elettronica della presenza. Lo scontro non è solo tra Comune e vigili, ma anche all’interno della stessa categoria.

E ieri se n’è avuto un saggio. In mattinata, i delegati di Cgil, Cisl e Csa, le tre sigle che non hanno detto «no» a priori al badge e si sono seduti al tavolo tecnico per seguirne la sperimentazione, hanno emesso un durissimo comunicato dal titolo «No alle intimidazione e alle liste di proscrizione»: i tre sindacati hanno accusato Sulpm e compagnia di aver chiesto al comandante Marco Ciacci la lista dei nominativi di chi si è segnato in straordinario per domenica prossima. «Nel rispetto di ogni azione sindacale, siamo convinti che l’ambito democratico debba garantire la libera scelta di ogni lavoratrice e lavoratore di aderire o meno ad azioni sindacali messe in atto, e vada sempre tutelata e difesa». E ancora: «Chi pensa di portare avanti le proprie lotte con mezzi antidemocratici, troverà la nostra ferma opposizione». Non si è fatta attendere la replica di Vincini: «Noi non siamo interessati ai nomi, bensì ai numeri: vogliamo sapere se qualcuno si sia segnato dopo la data di proclamazione dello sciopero (il 28 marzo, ndr), perché in caso positivo saremmo davanti a una condotta antisindacale da parte del Comando».

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