Guerra in Ucraina, la Scala: "No a Gergiev, 'La dama di picche' diretta da Zangiev"

Una decisione presa in seguito alla mancata presa di posizione del maestro russo contro l'invasione russa

Valery Gergiev, direttore d'orchestra amico di Putin

Valery Gergiev, direttore d'orchestra amico di Putin

Milano, 2 marzo 2022 - Il teatro alla Scala affiderà al maestro Timur Zangiev le rappresentazioni de 'La dama di picche' in programma a partire da sabato 5 marzo. Lo ha comunicato il Piermarini. Nella serata di ieri, si legge in un a nota , il Sovrintendente Dominique Meyer ha scritto una lettera al maestro Valery Gergiev che avrebbe dovuto dirigere l'opera per comunicargli la decisione.

Nella mattinata del 24 febbraio, in seguito all'invasione del territorio ucraino da parte dell'esercito russo avvenuta nella notte, il Sovrintendente, d'intesa con il Sindaco di Milano e presidente della Fondazione, Beppe Sala, aveva scritto al maestro una lettera invitandolo a pronunciarsi in favore della risoluzione pacifica delle controversie, in linea con il dettato della nostra Costituzione. Non avendo ricevuto risposta a sei giorni di distanza, e a tre dalla prossima rappresentazione, "risulta inevitabile una diversa soluzione", si legge.

Il Teatro alla Scala ribadisce "la sua vicinanza ai cittadini ucraini vittime dell'aggressione e ai tanti cittadini russi che in questi giorni hanno coraggiosamente espresso la loro condanna della guerra. Il nostro Teatro resterà sempre un luogo di confronto e di dibattito tra diverse tradizioni e culture", conclude la nota.

Riguardo la decisione sul maestro d'orchestra, il sindaco Sala ha sottolineato: "Mi pare siano otto i teatri europei che hanno allontanato Gergiev. Sbagliano tutti, possibile? Vorrei precisare che non è stata chiesta nessuna abiura a Gergiev, ma di condannare la guerra. È sbagliato? Non so". " Ci sarà un epocale esodo di profughi dall'Ucraina, ci sono vittime. Credo che quello che tutti noi possiamo fare sia cercare che tutti coloro che sono vicini a Putin, che siano oligarchi o qualunque altro tipo di realtà, prendano le distanze - ha aggiunto il primo cittadino  -. Credo che questo sia quello che deve fare l'Occidente. Non voglio convincere nessuno ma penso che sia stato giusto quello che abbiamo fatto, ripeto che sono otto i teatri che stanno rinunciando alla grande arte di Gergiev".