Insegnanti isolati, formazione per gestire genitori violenti

Insulto solo per un ritardo nel segnare un voto sul registro elettronico, continue richieste di colloqui, minacce e aggressioni verbali

Una scuola

Una scuola

Milano, 13 dicembre 2018 - Insulto solo per un ritardo nel segnare un voto sul registro elettronico, continue richieste di colloqui, minacce e aggressioni verbali. Insegnanti chiusi in un «recinto di isolamento», bersagliati dagli alunni in classe e da alcuni genitori con atteggiamenti sopra le righe. L’episodio avvenuto l’altroieri alla scuola elementare Sorelle Agazzi in piazza Gasparri, dove un maestro è stato preso a pugni e schiaffi dallo zio di un alunno di 7 anni, è solo la punta dell’iceberg.

Una nuova spia, secondo i sindacati, che si accende sulla situazione di disagio nelle scuole dopo l’incubo vissuto da una insegnante a Vimercate, colpita da una sedia scagliata in classe da uno studente fuori controllo. «L’aggressività nei confronti degli insegnanti è in continuo aumento», spiega Caterina Spina, segretaria generale della Flc-Cgil di Milano. «Un fenomeno legato al fatto che viene messa in discussione la legittimità della scuola come istituzione - prosegue - servirebbe una battaglia culturale per recuperare prestigio dopo anni di tagli e campagne denigratorie, con insegnanti sempre più isolati e messi in discussione». Una misura concreta, secondo la sindacalista, sarebbero classi meno affollate e più gestibili. «Le telecamere non servono a nulla», sottolinea. Una posizione condivisa anche dal pedagogista Daniele Novara, fondatore del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti e autore di diversi libri sulla scuola. «Facendo un parallelo - spiega - è come se in un ospedale dove le cose non funzionano invece di migliorare gli standard si decide di installare telecamere e assumere vigilanti. L’ospedale si trasforma in un carcere, ma la qualità del servizio rimane la stessa». La scuola, sottolinea il pedagogista, «sta vivendo un periodo di grande difficoltà, frutto di vent’anni di abbandono. Le famiglie sono sempre più fragili, anche se secondo la nostra esperienza i ragazzi sono più tranquilli rispetto a epoche come gli anni ’70, dove nelle classi c’era violenza allo stato puro con motivazioni politiche».

L’emergenza ora è legata a episodi di bullismo e cyberbullismo, che si aggiungono all’aggressività dei genitori verso gli insegnanti. Insulti, urla durante i colloqui o nei corridoi, vengono segnalati quasi ogni giorno ai sindacati. E a volte la situazione degenera, arrivando alle botte. «I docenti dovrebbero essere formati per prevenire questi episodi - spiega Carlo Giuffré, segretario generale Uil Scuola Milano e Lombardia - e gestire le situazioni di conflitto, anche attraverso gli aiuti di psicologi. Invece sempre più spesso vengono lasciati soli». Sulla stessa linea Massimiliano Sambruna, segretario generale della Cisl Scuola milanese: «Questi episodi sono lo specchio del malessere e della rabbia che pervade tutta la società».

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