Lombardia, sei milioni per padri e madri separati

Entrano nel vivo due bandi a sostegno di genitori separati approvati nei mesi scorsi dalla Regione

Sostegno ai genitori separati

Sostegno ai genitori separati

Milano, 23 maggio 2018 - Entrano nel vivo due bandi a sostegno di madri e padri separati approvati nei mesi scorsi dalla Regione. In Lombardia le famiglie divorziate o separate sono circa un milione, il 60% delle quali con figli. Poche regioni denunciano dati simili. «I genitori separati e divorziati rischiano di entrare nella categoria dei nuovi poveri, quindi, bisogna cercare di prevenire questa ipotesi e cercare di star loro vicini» dichiara Attilio Fontana, presidente della Regione. Un primo bando poggia su uno stanziamento di 4,6 milioni di euro e prevede l’elargizione di contributi per aiutare i genitori separati a pagare l’affitto di casa. Possono fare richiesta del contributo madri e padri separati, divorziati o con procedimento di separazione giudiziale in corso di perfezionamento che abbiano figli nati o adottati nel corso del matrimonio, che siano residenti in Lombardia da almeno 5 anni, con un reddito annuo Isee inferiore o uguale ai 20mila euro e che non abbiano a loro carico sentenze passate in giudicato per reati contro la persona. Ovviamente chi fa domanda deve essere intestatario di un contratto d’affitto regolare.

Questa famiglia fa riferimento alla legge regionale del 2014, precedente alla Cirinnà. Dal bando è quindi escluso chi è uscito o sta uscendo da una coppia di fatto. Il contributo è riconosciuto dalla Regione per un solo anno, eccezion fatta per i casi di povertà estrema, e sarà pari al 30% dell’importo annuo del canone d’affitto. Sono però previsti massimali: non più di duemila euro per chi deve onorare un canone in regime calmierato, non più di tremila euro per chi deve affrontare un canone di mercato. Per fare domanda c’è tempo dal 5 giugno 2018 al 30 giugno 2019 sul sito www.siage.regione.lombardia.it. La Regione conta di poter accogliere circa 2.300 domande di sussidio.

Il secondo bando è invece rivolto ad enti pubblici, associazioni del terzo settore e sodalizi riconosciuti dalle confessioni religiose perché mettano a disposizione di madri e padri separati immobili ora in disuso. Lo stanziamento deciso dalla Regione è in questo caso di 1,4 milioni di euro, soldi già assicurati alle Agenzie di Tutela della Salute (Ats) della Lombardia, incaricate di gestire le operazioni. Il contributo della Regione è a fondo perduto per l’85% della spesa necessaria a rimettere in sesto i locali. Ma può salire fino al 90% se gli interventi di ristrutturazione prevedono un salto di qualità dal punto di vista del risparmio energetico. Anche per questo bando sono previsti dei limiti: il contributo non potrà essere inferiore ai 10mila euro e superiore ai 50mila euro. Le domande devono essere presentate entro il 30 settembre di quest’anno. «Con questi due bandi – riassume Silvia Piani, assessore regionale a Famiglia e Genitorialità, nel corso della presentazione dei provvedimenti – abbiamo voluto rispondere ad un bisogno emergente negli ultimi anni e dare un sostegno abitativo a quei genitori separati che si trovano in difficoltà».

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