Via della Vecchia Zecca, Garage Sanremo: giù la serranda

Dopo 69 anni di attività, ha chiuso per sempre. Spariti i 165 posti, destinati agli abbonati e ai posteggi orari

DELUSO Ernesto Pirovano, 64 anni, davanti  allo storico garage  Sanremo di via della Zecca Vecchia 3

DELUSO Ernesto Pirovano, 64 anni, davanti allo storico garage Sanremo di via della Zecca Vecchia 3

Milano, 16 giugno 2018 - Il garage Sanremo, dopo 69 anni di attività, ha chiuso per sempre. Spariti i 165 posti, destinati agli abbonati e ai posteggi orari. Ernesto Pirovano, 64 anni, ha serrato per l’ultima volta i cancelli del parcheggio il 7 aprile, dopo dieci anni di onorata gestione. Nel 2010 questo stabile in via della Zecca Vecchia 3, dietro via Torino, è entrato nel Fondo Immobiliare del Comune, gestito da Bnp Paribas, come uno dei tanti beni da dismettere per fare cassa. La società immobiliare Ca Thorr se l’è aggiudicato a novembre: secondo il rumor più gettonato ne farà un albergo di lusso, altri parlano di un palazzo residenziale. Il garage fu minacciato di «distruzione» già nel 2007.

Quando circolò la notizia di un parcheggio sotterraneo in questo luogo denso di storia – è quello del foro romano – l’allora assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, si oppose duramente al progetto dicendo che i «tetti ondulati del garage Sanremo ricordano le linee di Sironi» e dovevano essere «vincolati», perché l’area possiede una «identità storica fascista, monumentale e industriale». Non è un’esagerazione del critico d’arte: vicinissimo, in piazza San Sepolcro, sorge la torre disegnata da Piero Portaluppi che fu sede dal 1937 della Federazione fascista, a ricordo delle prime riunioni dei Fasci nel 1919 (oggi ci sono i carabinieri). «Lo sfratto era arrivato cinque anni fa.

Dopo la vendita a un operatore immobiliare, c’è stata la chiusura ma senza clamore» commenta Pirovano che andrà in pensione, dopo 40 anni di contributi. Nato a Casatenovo (Lecco), era diventato titolare dell’autorimessa dopo tanti lavori, incluso quello di imprenditore per la catena «Cose belle dal mondo». Alla fine si era affezionato a quel posto, dove lavoravano quattro dipendenti. «La cosa più bella? La conoscenza di persone nuove. Le due rapine di ladri d’auto - uno mi puntò una pistola addosso - le considero rischi del mestiere». Tra i clienti vip, memorabile l’incontro con Renato Zero. Pirovano, per sua ammissione, ha un modo tutto suo di scherzare: «Lei vuole parcheggiare che non sa neppure cantare?» Gli ho detto. Lui scoppiò a ridere». Altro aneddoto: «Sono una persona umile ma in grado di farsi rispettare. Una volta entrò uno con l’auto piena di regali per Natale. Mi disse che non poteva consegnarmi le chiavi, perché non si fidava. Gli ho detto che poteva andarsene...».

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