Soldi, droga e vendetta: le nuove gang a Milano e in tutta la Lombardia

Sono giovanissimi, stranieri, armati, spesso in collegamento con i coetanei francesi. Soldi, droga, vendetta le loro parole d’ordine

Un'immagine di un video sui social

Un'immagine di un video sui social

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Una pistola in pugno. Un colpo sparato in aria. Immagini in sequenza che scorrono veloci: soldi, sigarette, immagini di forze dell’ordine in strada. A far da colonna sonora, una canzone trap in francese. E’ uno dei tanti video postati su Instagram da componenti di nuove gang milanesi, ma non solo, che hanno come marchio il cap territoriale. Scompaiono crocifissi e bandane mentre in favore di fotocamera abbondano soprattutto armi (finte?), tatuaggi, coltelli. E le mani gesticolano in continuazione, come su un palcoscenico perenne, con riflettori puntati anche sugli slogan: "Se tocchi mio fratello preparati a passare l’inferno". "Chi sbaglia paga col sangue". "E’ familia non una comitiva". La violenza è una costante. La musica, a volte autoprodotta, racconta di ghetto e della voglia di fare soldi, di possedere oggetti e vestiti firmati, orologi e auto di lusso, di abuso di farmaci e di droga.

E’ l’evoluzione della bande, che raggruppano giovanissimi attorno a un cap e diventano banlieue, che sta per sobborgo, chiaro riferimento ad aggregazioni simili nelle periferie parigine e del sud della Francia. E di queste gang fanno parte ragazzi anche minorenni, alcuni di origine nord africana o della Francia, affiancati a coetanei di etnie diverse: salvadoregni, romeni, albanesi, equadoregni, portoricani, caraibici, africani e italiani misti. Non manca qualche ragazza. Nei post e nelle canzoni scelte, spesso la comunicazione è in francese, e non si escludono contatti con bande simili d’Oltralpe. Dalle Z o Zone (Z4, Z9, Z3, Z6) legate a Municipi e quartieri (CRVT, al Corvetto o GL27 in via Gola), che dal 2016 racchiudevano l’identità delle bande, ora è il cap territoriale che segna ancora di più l’appartenenza. Le Zone vengono anche chiamate Blocco o Bk, che abbraccia aree periferiche e case popolari. Tra i nomi: Banlieue Z8, Giambellino Banlieue e la Barrio Banlieue, della Barona. Spunta pure Boifava 5341, distaccamento della Z5 che richiama il codice viario, stringendo ancora di più il cerchio.

Il fenomeno si sta espandendo: tocca l’hinterland e altre città come Torino, Bologna ed Erba. Spiccano la Banlieue 20044 di Arese, chiamata anche B44, la Limbiate Comanda o Limbiate 20812. Poi la Banlieue 46 detta anche banlieue 22046 associata alla 22036 chiamata anche Banlieue.36, rispettivamente del Comune di Merone in provincia di Como e di Erba. "Sono in aumento le tracce di cap scritti sui muri, spesso mescolati alle scritte di writer vandalici. Segnali da non sottovalutare, in quanto indicano un disagio che si sta diffondendo tra le bande giovanili che vivono in case popolari, quartieri periferici e contesti difficili", spiega Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi. Già a luglio, in Svizzera, durante uno scontro tra gang riportato su un giornale on line, una fazione gridava 6600 e una altra 6500 entrambe sostenendo che la loro fosse la più forte. Quei numeri corrispondono ai cap di Locarno e di Bellinzona.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro