Galleria: Dior firma il contratto da 5 milioni

A 10 mesi dall’asta dei record, il marchio francese conferma che pagherà il maxi-affitto annuale. Palazzo Marino: segnale di ripresa

Galleria Vittorio Emanuele

Galleria Vittorio Emanuele

Milano, 12 dicembre 2020 - Un segnale di ripresa post-Covid. A Palazzo Marino lo interpretano così. Dior ieri ha firmato il contratto che impegna il marchio francese di alta moda a pagare al Comune un affitto annuo di 5.050.000 euro per lo spazio in Galleria Vittorio Emanuele attualmente ancora occupato da Versace. Si tratta di tre vetrine e 253 metri quadrati affacciati sull’Ottagono, uno dei locali più prestigiosi del Salotto dei milanesi. Uno spazio che era stato assegnato con un’asta all’incanto da record lo scorso 17 febbraio: Dior aveva prevalso dopo 38 rilanci al termine di una battaglia contro altri due marchi transalpini: Saint Laurent, che era arrivato a offrire 5 milioni di euro, ed Hermes.

Dallo scorso febbraio fino a ieri, però, la presa di possesso dello spazio in Galleria da parte di Dior non si era ancora concretizzata. Sì, certo, lo scorso 1° settembre, oltre sei mesi dopo l’asta da record, il Comune aveva pubblicato l’atto di aggiudicazione definitiva dello spazio al marchio francese.Un iter non proprio fulmineo. Il Giorno aveva ipotizzato una “melina’’ da parte di quei marchi – Dior, ma anche Fendi e Armani – che si erano aggiudicati locali in Galleria con aste milionarie prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria, del lockdown e della conseguente crisi economica. Una “melina’’ finalizzata a capire se pagare quei maxi-canoni fosse compatibile con l’attuale situazione di emergenza sanitaria ed economica e si potesse mettere nero su bianco l’impegno con il Comune, prevedendo un’uscita dal tunnel della crisi da Covid in un margine di tempo non troppo lungo.

Nel caso di Dior, la decisione di firmare il contratto da oltre cinque milioni di euro all’anno come canone d’affitto sembrerebbe proprio dimostrare che i marchi di alta moda presenti (o entranti) nel Salotto vedono la luce in fondo al tunnel. Una buona notizia per il Comune e per l’assessorato al Demanio guidato da Roberto Tasca, che non vedono sfumare il risultato dell’asta da record di dieci mesi fa. Sì, perché i 5.050.000 euro offerti da Dior sono la cifra più alta mai pagata nel Salotto da un marchio di alta moda. Un’asta e una cifra che però si erano concretizzati quando Milano volava e il virus non aveva ancora piegato l’economia cittadina. Sembra passato un secolo ma sono passati solo dieci mesi e la ripresa non si è ancora concretizzata. Milano nelle ultime settimane è stata prima in zona rossa, poi arancione e ora gialla. La normalità è un’altra cosa. Ma l’arrivo del vaccino anti-coronavirus nei prossimi mesi dà un segnale di speranza e fa prevedere alle grandi aziende – in questo caso a Dior – che valga la pena di pagare un affitto milionario nel Salotto dei milanesi.

Palazzo Marino ora attende segnali simili anche dagli altri grandi marchi che hanno partecipato ad aste nel periodo pre-Covid. Ne abbiamo accennato sopra. Sempre lo scorso 17 febbraio, lo stesso giorno dell’asta che ha visto vincente Dior, Fendi si era aggiudicata lo spazio prima occupato da Armani: il canone annuo offerto da Fendi è di di 2.450.000 euro. L’aggiudicazione definitiva dello spazio da parte del Comune è datata 2 novembre. Si attende anche in questo caso che l’operazione si concretizzi con la firma del contratto. Discorso simile vale anche per Armani, che prima dell’emergenza sanitaria si è aggiudicato l’ex spazio Tim.

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