Bonus 600 euro, la Lega: "Galizzi lo ha preso, sarà sospeso"

Il segretario della Lega Salvini Premier Grimoldi: "La linea è questa anche per i casi in altre regioni".

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di Luca Mignani

"La linea adottata da Matteo Salvini è quella della sospensione. È stato così anche per i casi emersi in altre regioni. Galizzi ha percepito il bonus Inps da 600 euro e verrà sospeso, come qualsiasi altro consigliere regionale o parlamentare". Così Paolo Grimoldi, deputato leghista e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, in merito al caso di Alex Galizzi, consigliere regionale del Carroccio che ha ammesso di aver chiesto e ricevuto il contributo dell’Inps destinato alle partite Iva per l’emergenza Covid. All’appello mancano ancora 2mila nomi, tra i quali potrebbero spuntare anche sindaci e figure che percepiscono una retribuzione tutt’altro che spregevole.

Galizzi è vice presidente della commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità della Regione Lombardia. Fa parte anche della seconda commissione permanente Affari istituzionali e della quarta commissione permanente Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione. Oltre alla commissione speciale Montagna e a quella per la situazione carceraria lombarda.

"Non ricordavo nemmeno più di aver chiesto il bonus. Lavoro in un’attività nel ramo dell’informatica - aveva detto subito dopo la notizia del bonus ricevuto - e il mio socio mi hgli avevo detto di non procedere. In un secondo momento, di fretta, gli ho invece dato l’ok mentre stavo salendo in macchina".

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo in regione Roberto Anelli: "Ho chiesto a tutti i consiglieri se qualcuno aveva preso il bonus e mi hanno detto di no, tranne Galizzi che non mi aveva risposto. Poi, su mia sollecitazione, mi ha riferito che l’aveva preso. Chi ne ha usufruito ha commesso una grande ingenuità. Onestamente non era un’azione da fare perchè c’è tanta gente che ha sofferto e che sta ancora soffrendo".

Galizzi, però, non ha abbassato la testa in segno di pentimento. Anzi: "Non mi sento in colpa per aver ricevuto uno sconto su ciò che ogni anno verso. Se viene data una possibilità al cittadino, un diritto, perché non fare la richiesta?". Forse per i proventi derivanti anche dall’attività politica, si potrebbe pensare.

"Un consigliere guadagna 8mila euro netti mensili. Sappiate però che ho anche tante spese da sostenere, contributi volontari, famiglia... Ho cinque commissioni, sono stato ad esempio a Reggio Calabria per supportare la campagna elettorale comunale. E per la politica non riesco a stare molto dietro al mio lavoro". Una scelta che, col senno di poi, forse Galizzi non rifarebbe. O meglio: "Probabilmente chiederei al gruppo la linea adottata. Ma non c’era nessuna linea, nessuna preclusione. Non l’ho fatta io fisicamente la domanda, non mi occupo di queste cose. Peraltro, ribadisco, era un mio diritto. Da sempre tutti ci lamentiamo che nei palazzi non si producono norme adeguate. E poi proprio chi le ha ideate vuole rinnegare chi le utilizza. Assurdo".

Galizzi ha respinto con forza l’ipotesi di rassegnare le dimissioni, dopo questa “bufera“: "Perché dovrei? Non me lo ha chiesto nessuno, tra l’altro. Ci sarà probabilmente una sospensione, la linea è questa. Salvini vorrà parlarmi? Parleremo. Ma non ho intenzione di rimettere il mandato. Ma per cosa? C’è una mentalità accusatrice e discriminatoria che ci sta rovinando. Il pericolo è che chi lavora non meriterà più nulla. Da sempre sostengo che Inps ed enti statali non sono in grado di gestire in modo adeguato i fondi a disposizione. Ed allora quello che posso, lo gestisco io! Questo è un sistema che può permettersi di accusare? Loro provvedono a fare le norme e poi si lamentano se vengono utilizzate?".

E ancora: "Una volta nella storia lo Stato ti restituisce una minuscola quota del tuo denaro tentano di screditarti come un furbo o un delinquente. In Regione non ci sono vitalizi né previdenza sociale e quest’ultima è a esclusivo carico di coloro che al di fuori hanno un lavoro. Non ci sto a questa antipolitica. Credo che i problemi veri siano altri". Gli attacchi nei suoi confronti non sono mancati. Così il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo: "Anche Galizzi nel club “a mia insaputa“. Prima chiede il bonus, poi se ne dimentica, poi attacca il Governo. Oltre a vergognarsi ha una sola cosa da fare: tacere. Adesso vedremo se Salvini prenderà provvedimenti o cambierà ancora una volta versione". Ma la linea è tracciata con chiarezza: sospensione. La decisione dovrà essere presa dal gruppo regionale e verrà ratificata nei prossimi giorni.

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