“Gaetano Pini” Quel disco incantato...

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"Ci scusiamo per il protrarsi dell’attesa. Tutti i nostri operatori sono al momento impegnati, la invitiamo a richiamare più tardi". Vabbè, hai perso dieci minuti ma prima o poi risponderanno. E quindi dopo un po’ richiami e ti rimetti in attesa. Niente. Riprovi il giorno dopo in un altro orario, e quello dopo ancora. Ma se di questi tempi devi prenotare o confermare una visita all’Istituto Gaetano Pini con il Servizio sanitario nazionale, non c’è niente da fare: sempre il disco. E allora ti rassegni a prendere sul serio la parte finale del messaggio registrato: "... in alternativa è possibile prenotare online sul sito dell’Istituto". E allora clicchi qui clicchi là, cerchi “servizi ai cittadini“ schiacci sul link, ecco ci siamo. Macché: un bel disegnino con la chiave inglese e "Oops, ci scusiamo, pagina in mautenzione, torneremo presto". Uno, due, tre giorni. E allora? Alternative non ce ne sono: se non vuoi saltare l’appuntamento con il medico, prendi e vai di persona al “Pini“. Sarà un problema temporaneo, immagini, ma la voce registrata poteva anche dirtelo subito "venite qui a prenotare!", che bisogno c’era di farti perdere tempo per giorni. Naturalmente l’accettazione del “Pini“ è come il casello dell’A4 a fine luglio. Anziani che protestano per il disagio, pazienti con gessi e stampelle, malati costretti a uscir di casa. Tutti in coda. Poi arriva il tuo turno: "No guardi, per la sua visita deve andare direttamente all’accettazione dell’ambulatorio". Ecco, un’altra coda. Non è giornata, vabbè. Poi ti viene un dubbio: e se la visita da prenotare fosse stata a pagamento? E così tanto per fare vai sul sito, trovi il numero verde, ti ascolti il solito disco con le istruzioni ma meno di un minuto dopo ecco finalmente una voce squillante: "Istituto Gaetano Pini come posso aiutarla?"

M.Cons.

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