Gaetano Pini, cucina chiusa. "Muffe e scarafaggi"

Dopo un controllo dell’Ats servizio affidato a un catering: al lavoro per riaprire la settimana prossima

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Milano, 24 settembre 2020 -  La cucina chiusa dopo un controllo dell’Ats, i pasti per i pazienti forniti dell’esterno, con i dipendenti che ogni giorno devono fare la spola dal cortile all’interno della struttura con i carrelli pieni. Così da una settimana al presidio dell’Asst Gaetano Pini in piazza Cardinal Ferrari, zona Porta Romana. Il sindacato Cub, che ha reso nota la vicenda, sostiene che gli ispettori "oltre a trovare delle muffe negli alimenti hanno rilevato la presenza di scarafaggi".

La situazione di incertezza dei lavoratori, spiega il sindacalista Mattia Scolari, "si aggiunge ad un gravissimo problema d’igiene all’interno dell’ospedale". L’Asst Gaetano Pini-Cto spiega che i controlli "sono stati eseguiti dai tecnici del Servizio Igiene e Sicurezza Alimentare di Ats di Milano nel corso di un’attività programmata. Sono state rilevate alcune criticità che hanno portato alla temporanea sospensione dell’attività di cucina". Sostiene, inoltre, che "sono già stati predisposti gli opportuni interventi per far fronte a tali criticità e permettere la riapertura nei primi giorni della prossima settimana. Nel frattempo si è provveduto a fornire un servizio catering con pasto veicolato da centro cottura esterno per i degenti e i dipendenti, tramite una ditta titolare del servizio di ristorazione presso gli altri presidi aziendali".

Un episodio che si inserisce in un quadro di rapporti tesi fra il Pini e i lavoratori che avevano scioperato l’8 settembre e hanno indetto due nuove giornate di mobilitazione, oggi e domani, con presidi davanti alla sede in Porta Romana. "Sono circa 150 i dipendenti dei servizi di ristorazione, pulizie e sanificazioni dell’Asst che rischiano di vedersi tagliare ulteriormente gli orari di lavoro – spiega Scolari – il 15 ottobre infatti subentrerà l’azienda Markas srl nella gestione dei servizi dopo il cambio d’appalto avvenuto in ribasso con un taglio di circa 500 mila euro. Stiamo parlando di lavoratori che hanno già subìto in passato gravi decurtazioni di stipendio. Molti sono già a part time e nel 2014 si sono visti tagliare i salari del 15%".  

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