Siria, il reporter milanese Gabriele Micalizzi lotta per vederci ancora

Il 34enne è stato colpito da una granata dell'Isis: salvato dal casco, ma rischia un occhio

Gabriele Micalizzi, 34 anni (Foto Ansa/Facebook)

Gabriele Micalizzi, 34 anni (Foto Ansa/Facebook)

Milano, 13 febbraio 2019 - Provvidenziale sarebbe stato il casco che indossava. Avrebbe ostacolato per quanto possibile la scheggia di un razzo che lo ha colpito lunedì mentre si trovava a Dayraz Zor, nella zona orientale della Siria, a immortalare con la sua macchina fotografica il fronte di guerra tra Isis e forze curde e appoggiate dalla coalizione a guida Usa. Gabriele Micalizzi, fotoreporter milanese di 35 anni, ha riportato una grave lesione all’occhio sinistro. Ma secondo chi gli sta vicino è ancora presto per dire se perderà la vista da quell’occhio. Una possibilità che era diventata certezza stando a fonti curde, in particolare a un tweet di Rojava information center. Le sue condizioni sarebbero stabili e potrebbe presto rientrare in Italia.

Dopo l'artacco, Micalizzi è stato trasportato in aereo in un ospedale americano a Baghdad dove è stato operato nella notte. E ieri, cosciente, avrebbe parlato al telefono con la compagna, poi con alcuni colleghi, chiedendo notizie sul proprio stato di salute, incredulo di essere sopravvissuto alla scheggia di un lanciagranate. Sarebbe stato ferito mentre seguiva l’offensiva anti Isis sulla riva orientale dell’Eufrate, insieme a un collega della Cnn che è rimasto illeso. A salvare la vita del fotoreporter sarebbero stati l’elmetto, che ha resistito alla potenza del razzo Rpg, insieme al giubbotto antiproiettile che ha attutito onda d’urto e schegge.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo lunedì stesso: si indaga per attentato con finalità di terrorismo. Intanto il suo profilo Facebook si è riempito di messaggi di solidarietà: «Forza Gabriele - è uno dei tanti post -. Un vero fotografo come te ci va davvero vicino alle cose, ma poi torna più forte di prima». Cresciuto nella zona di Cascina Gobba, alla periferia est di Milano e padre di due bambini, Micalizzi è un fotoreporter noto a livello internazionale per i suoi lavori sui fronti di guerra, da Gaza alla Libia, dall’Egitto alla Siria.

Aveva mossoi suoi primi passi nel 2004 occupandosi di cronaca milanese per l’agenzia Newpress, ma il suo sogno è sempre stato quello di immortalare gli scenari di guerra. Un sogno realizzato: le sue foto sono state pubblicate, solo per citare alcune testate, sul New York Times, New Yorker e Wall Street Journal. Tre anni fa è stato il vincitore di Master of Photography, il primo talent europeo sulla fotografia andato in onda su Sky. Ed è tra le colonne del collettivo di fotografia Cesura Lab di cui faceva parte pure Andrea Rocchelli, ucciso durante la guerra in Ucraina nel 2014.

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