Siria, ferito il fotografo milanese Gabriele Micalizzi

Il 34enne era impegnato a documentare l'offensiva curdo-araba, appoggiata dagli Usa, contro l'Isis

Guerra in Siria, nel riquadro Gabriele Micalizzi

Guerra in Siria, nel riquadro Gabriele Micalizzi

Milano, 11 febbraio 2019 - Paura per un fotografo italiano rimasto ferito in Siria. Si tratta di Gabriele Micalizzi, milanese di 34 anni, che sarebbe rimasto coinvolto negli scontri a Dayr az Zor, nell'est del Paese, dove centinaia di miliziani dell'Isis asserragliati nell'ultima roccaforte del sedicente Stato Islamico si oppongono all'avanzata delle forze curde, decise a emilinare lo Stato islamico. Dopo le prime cure, si è deciso di trasferire il 34enne a Baghdad, dove sarà ricoverato in un ospedale della città irachena. Dopo l'iniziale angoscia per le sorti del fotopreporter italiano, fonti curde vicine alla linea del fronte hanno precisato che Micalizzi "sarà a breve rimpatriato in Italia a bordo di un aereo medico della Coalizione" internazionale anti-Isis a guida Usa, aggiungendo che è stato ferito "in modo non serio da schegge di un razzo". Micalizizzi, dice il rappresentante del collettivo 'Cesura Lab' per cui lavora, "è ferito al volto ed è vigile e cosciente, la sua famiglia è stata informata".

Micalizzi, cresciuto nel quartiere di Cascina Gobba, è noto a livello internazionale per i suoi reportage di guerra. Diplomato all'Accademia di Belle Arti - si legge sulla sua biografia online - ha iniziato coprendo notizie locali a Milano e successivamente ha focalizzato la sua attenzione sul Medio Oriente ed altre aree di crisi. Le sue foto sono state pubblicate da New York Times, New Yorker, Newsweek, Wall Street Journal e, in Italia, da Espresso, Repubblica, Internazionale e Corriere della Sera. È stato il fondatore del collettivo di fotografia 'Cesura Lab' insieme a Luca Santese e Andrea Rocchelli, ucciso a Sloviansk, in Ucraina, insieme ad Andrej Mironov il 24 maggio 2014. Vincitore del Master of Photography di Sky, Micalizzi aveva raccontato di essere rimasto più folte ferito nel corso della propria carriera: anche "da una scheggia di mortaio", che lo colpì al fianco invece che, come è accaduto oggi, al volto.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione al ferimento di Micalizzi. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco che ha affidato la delega ai carabinieri del Ros per ricostruire la dinamica dei fatti. Si procede per attentato con finalità di terrorismo.

Nel frattempo al 34enne sono arrivati gli auguri di pronta guarigione, tramite il proprio profilo Twitter, da parte di Amnesty International Italia.

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