Gabry, il piccolo eroe salva altre vite: boom di donatori di midollo

Milano, record di adesioni dopo l'appello

Il piccolo Gabriele con la mamma

Il piccolo Gabriele con la mamma

Milano, 3 maggio 2019 - Boom di richieste d’iscrizione al Registro dei potenziali donatori di midollo osseo. Segno che la storia di “Gabry Little Hero”, il piccolo milanese di 19 mesi affetto da una rarissima malattia e in cerca del suo “gemello genetico” che possa donargli le cellule emopoietiche di cui ha bisogno per vivere, ha smosso le coscienze e i cuori: solo per Admo Lombardia il mese si è chiuso con 1.111 candidati donatori; a marzo erano stati 545 (l’anno prima, appena 271). Significa un raddoppio. E l’impennata si è avuta negli ultimi giorni, portando le richieste totali del 2019 a 2.372, dopo che l’associazione donatori di midollo osseo ha lanciato sui social l’appello per Gabriele.

Il piccolo è l’unico bimbo italiano con la Sifd, l’anemia sideroblastica con immunodeficienza delle cellule B, che provoca febbri periodiche e ritardo dello sviluppo. Lo chiamano “Little Hero”, perché «lotta come un vero eroe fin da quando è nato, abbiamo superato i 15 ricoveri e affrontato due interventi chirurgici», spiegano mamma e papà che hanno creato una pagina Facebook per diffondere l’appello, seguita da 3.400 persone. Nato all’ospedale Niguarda, Gabriele è curato dai medici degli Spedali civili di Brescia e nei giorni scorsi ha sperimentato un nuovo farmaco per contenere le febbri. L’ultimo post su Facebook mostra il bimbo che dorme tranquillo: «Il riposo del nostro eroe dopo i primi 10 giorni continuativi a casa nel 2019».

La sua malattia è curabile solo con trapianto di midollo osseo, ma né i genitori e né la sorellina gemella sono geneticamente compatibili. Per questo si cerca un donatore. «Se hai tra i 18 e 36 anni non compiuti, sei sano e pesi almeno 50 chili – spiega Admo – iscriviti al Registro dei potenziali donatori di midollo osseo». Bisogna farlo sul sito admolombardia.org, «ti contatteremo per fissare il colloquio col medico e il prelievo di sangue. Non farlo domani, fallo subito». Miriam Fiore, segretario di Admo Lombardia, avverte: «Che sia fatto con coscienza. Iscriversi al registro significa voler aiutare chi ha bisogno: non accetteremo nessuno intenzionato a donare solo per una persona specifica. Ricordo il caso di Giuseppe Pustorino, il medico morto di Leucemia a Bergamo perché il donatore si è ritirato. Non ci sono malati di serie B».

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