Milano, strada bloccata e chiodi a tre punte: fuga con il maxi carico di Moleskine

Raid in un’azienda di logistica: furgoni usati come arieti e per sbarrare la strada alle forze dell’ordine. Due settimane fa un raid simile. La stessa banda?

Carabinieri nell'azienda di Tribiano finita nel mirino della banda

Carabinieri nell'azienda di Tribiano finita nel mirino della banda

Milano, 26 giugno 2022 - Il furgone usato come ariete per sfondare la recinzione esterna. Altri mezzi rubati piazzati di traverso agli angoli delle strade e chiodi a tre punte disseminati sull’asfalto per coprirsi la fuga e rallentare l’eventuale inseguimento delle forze dell’ordine. Un colpo studiato nei minimi dettagli. Un obiettivo scelto non a caso, almeno così sembra, se consideriamo che si trova in un’area isolata di Tribiano, primo hinterland sud-est di Milano. E una serialità che fa riflettere, visto che nella notte tra l’8 e il 9 giugno scorsi un raid-fotocopia è andato in scena nello stesso Comune.

La ricostruzione ci porta alle 3 di ieri in via Cassino d’Alberi, sul retro della sede dell’azienda Asendia, specializzata in logistica e stoccaggio di materiale informatico. Un componente della banda è alla guida del camioncino che entra di forza nell’area dei capannoni, travolgendo il cancello d’accesso. Scatta l’allarme: c’è poco tempo per agire, ma i ladri, almeno sei e tutti a volto coperto, lo sanno benissimo e con ogni probabilità hanno calcolato i tempi del blitz. Tuttavia, per evitare sorprese, hanno pure sistemato tre mezzi a chiudere la stradina che circumnaviga il perimetro della ditta e che porta verso la Tangenziale est esterna (Teem): in questo modo, le prime pattuglie o i veicoli della vigilanza si troveranno la strada sbarrata. Il raid dura pochi minuti: stando alle prime informazioni, i banditi riescono a portare via diversi scatoloni di Moleskine, l’agenda iconica resa celebre da Vincent Van Gogh, Pablo Picasso ed Ernest Hemingway. Poi scatta la fuga. Pochi minuti dopo, arrivano i primi equipaggi dei carabinieri della stazione di Paullo e del Nucleo operativo della Compagnia di San Donato, che si stanno occupando delle indagini in stretta collaborazione con i colleghi del Nucleo investigativo di via Moscova.

Secondo quanto risulta, in zona sono presenti alcune telecamere di videosorveglianza: l’inchiesta partirà proprio dall’analisi dei filmati per capire come si siano mossi i ladri e quanti fossero ieri notte e per cercare in quei frame qualche dettaglio per incastrare i fuggitivi. L’impressione è che si tratti di professionisti del mestiere, che conoscevano benissimo il bersaglio e che verosimilmente hanno svolto una serie di sopralluoghi nei giorni precedenti per individuare i punti più vulnerabili dell’azienda e quelli in cui posizionare i veicoli a protezione del colpo. Di più: un precedente recentissimo e identico nelle modalità non può non lasciar pensare all’azione di unico gruppo criminale.

Sì, perché due settimane fa, alle 4 del 9 giugno, i ladri avevano preso di mira un’altra azienda di logistica di Tribiano (a poche centinaia di metri da quella svaligiata ieri): prima avevano danneggiato il cancello d’ingresso, tagliandone le inferriate con velocità e precisione; poi erano riusciti a entrare nei capannoni e a uscirne poco dopo con abiti per un valore di circa 20mila euro. Pure in quel caso, i banditi si erano coperti la fuga con i chiodi a tre punte e i furgoni (rubati la settimana prima tra le province di Padova e Parma) parcheggiati in mezzo alla strada. Pure in quel caso, sono intervenuti i militari dell’Arma; ed è tutt’altro che escluso che tra i due blitz ci sia un legame e che sia stata la stessa mente a progettarli.

 

 

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