Stadera, furto di cibo alla Caritas: il quartiere si mobilita e ricompra tutto

La Baia del Re: raccolti tanti alimenti in poche ore

Volontari della Caritas impegnati nella raccolta e nella distribuzione di cibo (Ansa)

Volontari della Caritas impegnati nella raccolta e nella distribuzione di cibo (Ansa)

Milano, 20 novembre 2018 - Il furto  è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. I ladri sono entrati da una finestra e si sono introdotti nella sede della Caritas di via Neera, quartiere Stadera, periferia sud della città. La sede della Caritas è all’interno della parrocchia Chiesa Rossa di via Montegani e conserva nel suo magazzino chili di derrate alimentari da distribuire ai residenti più bisognosi della zona. Non solo. Nell’immobile opera anche la cooperativa sociale Alveare che dà lavoro ad alcune persone disagiate presenti nel quartiere. I ladri, però, non si sono fatti troppi scrupoli sul luogo da violare. Sono entrati nella sede della Caritas e hanno portato via tutto quello potevano. Compresi gli alimenti destinati ai più sfortunati.

La mattina dopo, davanti agli occhi del parroco di Chiesa Rossa e degli operatori della Caritas, l’amara sorpresa: il magazzino del cibo vuoto. Che dispiacere. Tanti sforzi per raccogliere gli alimenti finiti nel nulla. O meglio, nelle tasche di ladri. Che fare? La parrocchia ha fatto sapere tramite i social network quanto accaduto. Nessuna richiesta di aiuto, solo la descrizione del furto. Non c’è stato bisogno di nessun appello. I residenti dello Stadera si sono mobilitati nel giro di poche ore. Marco Servienti, negoziante di via Montegani e tra gli amministratori della social street La Baia del Re – l’antico nome dello Stadera – ha scritto un post sul profilo Facebook della social street e le risposte non si sono fatte attendere: «Il quartiere si è subito mobilitato».

Una mobilitazione  “col coeur in man’’, nel più autentico spirito milanese. Una dimostrazione che lo Stadera non è solo un quartiere problematico per la presenza di tanti immigrati e di troppi alloggi occupati abusivamente, come denunciato a più riprese dagli stessi abitanti del quartiere. No, i residenti della social street hanno dimostrato che la solidarietà è una parola che alla Baia del Re ha ancora un senso e hanno mostrato un pragmatismo tutto meneghino. Le persone che hanno accolto l’appello della social street, infatti, hanno iniziato a raccogliere derrate alimentari in grande quantità, dai pacchi di pasta ai salami, e le hanno portate in un negozio di via Montegani di proprietà di un membro della social street o direttamente nella sede della Caritas di via Neera. In un paio di giorni la quantità di cibo raccolta all’interno del negozio era tanto rilevante che ci sono voluti due viaggi per portare tutto all’interno del magazzino della Caritas. Molti abitanti del quartiere sono andati appositamente a far la spesa in anticipo e hanno comprato più del solito proprio per donare quanti più alimenti possibile. Non solo. La comunità Oklahoma di via Costantino Baroni si è privata di parte delle sue derrate alimentari per aiutare la Caritas. «A un certo punto, nel vedere così tanta gente che si è mobilitata per i più bisognosi, mi sono quasi commosso», racconta Servienti. “Ex malo bonum’’, avrebbe detto Sant’Agostino. Da un reato è nata una manifestazione di generosità che di questi tempi un po’ sorprende. Ma solo un po’.

 

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