Fuga oltre confine All’estero più di 93mila E scelgono di emigrare soprattutto i giovani

Milano seconda solo a Roma per numero di cittadini in terra straniera. Tra le mete al primo posto la Gran Bretagna nonostante Brexit. Situazione stagnante: le nuove generazioni guardano altrove

di Annamaria Lazzari

Supera il tetto dei 93mila il numero di milanesi iscritti all’Aire, l’Anagrafe dei residenti all’estero, al primo gennaio 2022: per la precisione sono 93.097, con un’incidenza del 6,8% sulla popolazione residente nel capoluogo lombardo. Nella graduatoria dei primi 25 comuni italiani per numero di iscritti Aire il capoluogo lombardo è al secondo posto, dopo Roma che ne ha 342.326. È quanto emerge dalla nuova edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes. Il dato attuale è leggermente in diminuzione (-2,8%) rispetto al 2021 quando secondo l’Anagrafe del Comune erano 95.816 i milanesi residenti all’estero. Le stime però sono molto probabilmente in difetto perché fotografano solo gli spostamenti "ufficiali". Infatti - come scrive la Fondazione Migrantes nella sua sintesi - molti probabilmente sono espatriati oltre confine "ricorrendo all’irregolarità, non ottemperando, cioè, all’obbligo di legge di iscriversi all’Aire poiché, in tempi di emergenza sanitaria, suona forte il campanello di allarme relativo alla perdita di assistenza sanitaria che rappresenta, da sempre, il principale motivo che trattiene chi parte per l’estero a iscriversi all’Aire".

I 93.097 milanesi iscritti all’Aire sono in crescita di circa 13mila rispetto al 2016, quando se ne contavano circa 80mila. Il balzo più forte si era registrato nel 2019, quando il numero di residenti milanesi oltreconfine è cresciuto di oltre 4.500 unità rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 90mila. Dei 161.232 iscritti all’Aire fra Milano e provincia al primo gennaio 2022 il 28% lo sono per nascita. Quasi il 42% ha meno di 34 anni e solo il 13% è over 65. La differenza di genere è trascurabile: il 47% sono donne. Si tratta, soprattutto, di celibinubili (59,9%) o coniugatie (34,9%). I divorziatie (3,5%) hanno superato vedovie (1,4%). Ad emigrare sono soprattutto i giovani.

"Una mobilità giovanile che cresce sempre più perché l’Italia ristagna nelle sue fragilità; ha definitivamente messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status durante il corso della propria vita accedendo a un lavoro certo, qualificato e abilitante (ascensore sociale); continua a mantenere i giovani confinati per anni in “riserve di qualità e competenza“ a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai. Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi e nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura da ormai troppo tempo" si legge nel rapporto annuale di Fondazione Migrantes. È un’emigrazione che da Milano è diretta soprattutto verso altri Paesi del continente e Stati Uniti. Nonostante la Brexit, la maggior parte dei milanesi ha scelto di trasferirsi in Gran Bretagna (dove ci sono 13.788 i milanesi iscritti all’Aire secondo dati del 2020). Anche la Svizzera, che ha la virtù di essere vicina alla Lombardia e con una qualità della vita con pochi paragoni in Europa, si conferma un polo attrattivo di sicuro appeal (con 12.314 milanesi che hanno scelto di spostarsi in terra elvetica). Al terzo posto gli Stati Uniti dove hanno fatto il trasloco 8.479 milanesi a caccia di opportunità. E non manca chi fugge in Germania e Francia (8.189 e 6.300 rispettivamente).

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