Due mesi di tempo per evitare il licenziamento collettivo degli ultimi 63 dipendenti della Ftp Cnh Industrial di Pregnana Milanese. A tre anni dalla decisione dell’azienda del Gruppo Fiat di chiudere lo stabilimento e trasferire le attività produttive a Torino, dopo due anni di cassa integrazione straordinaria, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, insieme al Comune di Pregnana Milanese riprendono la mobilitazione in difesa dei lavoratori che rischiano il licenziamento il prossimo 1° maggio allo scadere della cassa integrazione. Martedì 7 marzo dalle ore 18 si terrà un corteo e poi un’assemblea pubblica nell’auditorium comunale di via Varese per sensibilizzare, il 21 marzo la discussione si sposterà in Regione Lombardia. "Chiederemo di trovare una soluzione per ricollocare sul territorio le persone che rischiano il licenziamento. Al momento c’è solo l’opzione di una ricollocazione a Torino o Piacenza, all’interno del gruppo Cnh industrial. Questa soluzione però può valere solo per una parte di loro, per altri è impraticabile - dichiara Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano - E non è pensabile che sia tramontata l’idea che un nuovo soggetto industriale possa acquisire lo stabilimento e almeno una o parte dei lavoratori. L’obiettivo è sempre lo stesso: non lasciare nessuno a piedi, senza lavoro né reddito". I dipendenti erano 260: alcuni (80) hanno accettato il trasferimento con incentivi in altri siti nel gruppo. Altri, con i requisiti richiesti, sono andati in pensione o hanno sfruttato gli incentivi all’esodo messi a disposizione dall’azienda. "Vogliamo mantenere alta l’attenzione su questi ultimi dipendenti, chiediamo a Regione e azienda di impegnarsi a ricollocare tutti - dichiara il sindaco Angelo Bosani - un altro tema di cui vorremo discutere con la Regione è il futuro di quell’area industriale. Per il momento gli interlocutori interessati sono ancora alla finestra e non hanno fatto proposte concrete". Ro.Ramp.
CronacaFtp, scade la cassa: posti a rischio "Operai da ricollocare sul territorio"