Altro giro, altra brusca frenata: due contusi sulla metropolitana verde

Ennesimo caso di frenata improvvisa, questa volta a Cassina De’ Pecchi per via dell’errata lettura di un semaforo

Metropolitana linea verde

Metropolitana linea verde

Milano, 12 marzo 2019 - Ci risiamo. Ennesima brusca frenata sulla metropolitana milanese. È il terzo caso nel breve volgere di una settimana. Stavolta è successo alla fermata Cassina De’ Pecchi, lungo la Metropolitana 2, di nuovo in un’ora di punta, intorno alle 8 del mattino per l’esattezza, e su un treno che viaggiava dalla periferia in direzione centro.

Un Leonardo, di nuovo un Leonardo, il treno più recente tra quelli nella flotta di Atm. Due i contusi. A provocare l’inchiodata è stato un apparecchio di bordo che, secondo quanto riferiscono da Atm, avrebbe riconosciuto come rosso un semaforo che invece rosso non era. Nel dettaglio, Atm ha precisato che il «temporaneo malfunzionamento» della strumentazione «ha individuato erroneamente un semaforo rosso» e, quindi, quando la velocità era di circa di 25 chilometri all’ora, il treno si è bruscamente arrestato. La circolazione non è stata sospesa. L'ultimo incidente risale a sabato scorso quando, nel pomeriggio, un treno ha inchiodato alla fermata di Cadorna, sulla linea 1. Il bilancio finale è stato di 9 passeggeri finiti in ospedale, nessuno in gravi condizioni. Ancora prima era accaduto il 4 marzo, sulla linea 2, di nuovo poco prima delle 8 del mattino. Il treno si era bloccato all’improvviso nella stazione di Loreto: 5 i feriti, uno dei quali trasportato in codice rosso all’ospedale.

Ieri l’assessore comunale alla Mobilità, Marco Granelli, è intervenuto in Consiglio comunale sull’argomento, su richiesta delle opposizioni, spiegando come gli episodi di frenate brusche sono «aumentati in tre anni per poi diminuire nel 2018: nel 2015 sono state 67, nel 2016 sono salite a 79, nel 2017 sono aumentate ancora a 109, per poi scendere nel 2018 a 83». Da qui la conclusione: «Crediamo sia meglio avere un episodio di frenata o qualche rallentamento in più rispetto ad un incidente che porterebbe sicuramente conseguenze più gravi».

 

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