Sarà al tempo stesso un evento elettorale nel collegio in cui la sfida delle Regionali si presenta più agguerrita che altrove e un’occasione per presentare i temi del Governo al mondo dell’economia e delle professioni. Il riferimento è alla due giorni organizzata da Fratelli d’Italia il 13 e 14 gennaio a Milano, battezzata: “Mi-Lo. Innovazione, sviluppo, tradizione“, dove “Mi-Lo“ sta per “Milano-Lombardia“. Un appuntamento realizzato dal coordinamento cittadino e provinciale in collaborazione con quello nazionale all’Auditorium Testori, a cui parteciperanno molti ministri e sottosegretari del partito di Giorgia Meloni. Decisamente meno presenti gli altri esponenti degli altri partiti di centrodestra, che prenderanno parte a una tavola rotonda fra i coordinatori regionali, mentre il presidente uscente della Lombardia, Attilio Fontana, ricandidato dalla coalizione, porterà il suo saluto in apertura d’evento.
Ai tavoli tematici – su agricoltura, commercio e industria, sostenibilità, infrastrutture, Pnrr, design moda e Turismo – interverranno fra gli altri il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, quello della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del Pnrr, Raffaele Fitto, del Turismo, Daniela Santanchè (anche coordinatrice lombarda del partito)e il minisstro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Alcuni saranno in collegamento video, altri in presenza. A chiudere la prima giornata sarà un’intervista al presidente del Senato, Ignazio La Russa, mentre l’ultima parola, sabato alle 18, dopo il confronto fra i coordinatori regionali (dal leghista Fabrizio Cecchetti all’azzurra Licia Ronzulli) spetterà alla premier e presidente di FdI, Giorgia Meloni, ancora non è certo se in videocollegamento o di persona. Il collegio di Milano è uno di quelli dove più aperta è la sfida: in città Letizia Moratti (che ora corre con il Terzo Polo e la lista a suo nome) è stata sindaco, mentre il candidato di centrosinistra e Cinque Stelle, Pierfrancesco Majorino, è stato assessore comunale. Ma proprio qui FdI ha ottenuto alle ultime elezioni il 26,2%, un dato lontano dal 3,5% delle Regionali del 2018.