Fra trattative e mobilitazioni "Non ci fermiamo"

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Trattative e nuove mobilitazioni all’orizzonte, mentre si attendono gli sviluppi in Italia dopo la proposta di direttiva europea per regolare le condizioni di lavoro svolto mediante piattaforma digitale. La battaglia dei rider per ottenere diritti e tutele prosegue, in un settore che ha registrato un boom durante la pandemia. Nel 2019, secondo le stime, a Milano operavano circa tremila rider, in modo più o meno continuativo. Ora i fattorini in bicicletta sono più che raddoppiati, anche per effetto dell’ingresso nel mercato di multinazionali della spesa a domicilio come Getir e Gorillas. Un esercito di lavoratori in bici o in scooter, che in molti casi raggiungono ogni giorno Milano delle province lombarde o dai centri dell’hinterland.

"Si è riaperto il negoziato con Just Eat", spiega Davide Contu, rappresentante sindacale della Filt-Cgil e rider milanese della multinazionale che ha scelto di inquadrare i fattorini con un contratto di lavoro subordinato. Strada che, pur offrendo condizioni più stabili e maggiori tutele, sta presentando alcuni ostacoli. "Ci sono macro tematiche che verranno affrontate da qui a fine marzo in tavoli specifici – prosegue Contu – e le posizioni, per ora, sono distanti. I temi sono sicurezza sul lavoro, rispetto dell’accordo integrativo in merito alla retribuzione, trasformazione in ore contrattuali delle ore supplementari di cui Just Eat fa grande abuso. Gestione turni che siano compatibili anche con la necessità dei rider di avere un altro lavoro". Scenario che potrebbe portare a una nuova mobilitazione milanese, per chiedere aumenti salariali.

A.G.

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