Fra dinosauri e minerali, le novità d’autunno

Un modello a grandezza naturale del Saltriovenator accoglierà i visitatori del Museo di storia naturale, caffetteria e nuova galleria di pietre dure.

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di Stefania Consenti

È Il primo dinosauro italiano vissuto nel Giurassico, il secondo in ordine di tempo venuto alla luce nel nostro Paese.

Soprattutto è il più antico ceratosauro ad oggi conosciuto.

Da dicembre, un modello realizzato a grandezza naturale, oltre 5 metri, installato all’ingresso, nel parco, darà il benvenuto ai visitatori del Museo di storia naturale di Milano che custodisce i fossili del Saltriovenator Zanellai, rinvenuti in una cava di Saltrio, in provincia di Varese.

La ricostruzione verrà affidata, tramite gara, nel giro di qualche settimana. Ad annunciarlo è il direttore dell’Area Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano, Domenico Piraina. Non è l’unica novità: a fine settembre sarà inaugurato un nuovo allestimento per la sezione di Mineralogia con una galleria che ne valorizza lo straordinario patrimonio di minerali, pietre dure e pietre preziose. E a fine dicembre aprirà la nuova caffetteria- bookshop, al quinto piano.

Il Museo di Storia naturale, insieme all’Acquario e al Planetario, è fra i più amati dai milanesi e anche fra il più " antico", ricorda Piraina. È stato il primo "civico", nacque nel 1838; l’Acquario nel 1906, eredità dell’Expo, unico padiglione costruito nel parco Sempione a non essere stato smantellato, il Planetario nel 1930. "Puntiamo sulla valorizzazione di un patrimonio scientifico coniugato con l’arte, il Covid ci ha fatto capire quanto è importante accrescere il nostro sapere scientifico", sottolinea Piraina. E i numeri, nel 2019, pre Covid, sono stati di tutto rispetto, circa 600 mila visitatori nei tre musei.

La nuova galleria espositiva di Mineralogia avrà arredi semplici, posizionati a lato, in modo da lasciare ampio spazio al centro, per "ospitare eventi pubblici o privati, sul modello di alcuni grandi musei di storia naturale statunitensi, come ad esempio a Dallas e a Huston".

Le ampie vetrate senza più tendaggi farannno filtrare molta più luce, invogliando i visitatori a trascorrere più tempo in questo ambiente ad ammirare le collezioni. "Quando sono arrivato mi sono accorto che il pubblico attraversava la sala senza fermarsi molto eppure sapevamo dalle statistiche quanto fosse elevato il gradimento per questa esposizione".

Sono state ripristinate le finiture marmoree alle finestre e restaurato e lucidato il pavimento. Nei progetti c’è anche la riqualificazione della sala 9, di Storia naturale dell’Uomo. L’idea per il futuro, spiega il direttore dei Musei scientifici è sfruttare "l’iconicità di alcune grandi opere, prendiamo ad esempio il Canaletto, per favorire uno studio scientico, sulla flora, sulla fauna, ed avvicinare sempre di più un pubblico di diverso livello". Stesso discorso vale anche per l’Acquario (rimasto aperto durante il lockdown, con 100 specie di organismi acquatici da seguire)dove la ristrutturazione recente di alcuni spazi ha permesso di allestire delle mostre temporanee di grande interesse. "Come sarà l’autunno a Milano? Dal punto di vista culturale ripartiremo prima degli altri", conclude convinto Piraina.

"Ci sono energie, competenze, ce la faremo a risollevarci".

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