Sexting fra adolescenti e cyberbullismo in aumento: l'allarme sui fenomeni

Se ne parla in Regione, in attesa che venga votato il disegno di legge sul cyberbulliso in Senato

Cyberbullismo

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Milano, 31 gennaio 2017 - Una preoccupante diffusione del sexting fra i giovanissimi e un aumento del cyberbullismo. E' quanto si registra al seminario della Regione Lombardia: 'Parlare di sexting a scuola - Un fenomeno da monitorare', in collaborazione con Ufficio scolastico regionale, Pepita Onlus e Casa Pediatrica Fatebenefratelli-Sacco, che hanno diffuso i dati secondo cui nel 2016 in Italia i casi di cyberbullismo sono aumentati dell'8 per cento, mentre per quanto riguarda la condivisione di immagini o video propri a contenuto sessuale, i dati mostrano che un adolescente su quattro lo ha praticato, la prima volta in un'età compresa tra gli 11 e i 12 anni.

Il convegno si è svolto nella giornata in cui il Senato voterà il disegno di legge sul cyberbullismo, di cui è prima firmataria la senatrice del Pd Elena Ferrara. «I dati ci dicono che su questi fenomeni la situazione non sta migliorando - ha spiegato Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano che nel 2016 ha curato 1.200 pazienti di cui l'80 per cento sul disagio adolescenziale collegato a internet, e di questi il 35 per cento dovuto al cyberbullismo -. Serve prevenzione, informare e formare famiglie, scuole che possono essere gli indicatori spia». Al seminario ha portato la sua testimonianza anche Paolo Picchio, padre di Carolina che a 14 anni si è uccisa per la vergogna di un suo video a sfondo sessuale diffuso in rete. «Ai ragazzi vittime di cyberbullismo dico parlatene con qualcuno, non isolatevi e recuperate la vostra autostima - ha detto -. Serve informazione per riconoscere il fenomeno perché le vittime sono colpite nella mente e non nel corpo e spesso famiglia e scuola non se ne accorgono»

Secondo i dati relativi al 2016 dell'Osservatorio nazionale adolescenza (diffusi da Pepita Onlus), su un campione di oltre 7.000 adolescenti provenienti dalle diverse regioni d'Italia, il 4 per cento dichiara di aver fatto sesso inviando foto e video su WhatsApp, sui social network oppure telefonicamente, il 6,5 per cento ha fatto sexting e il 2 per cento invece ha fatto sesso davanti ad una webcam. Il 10 per cento degli adolescenti ha fatto selfie intimi o senza vestiti. «La legge sul cyberbullismo che verrà approvata dal Senato - ha spiegato Bernardo - dovrà avere grandi finanziamenti perché sono importanti le cure di prossimità, serve un centro in ogni regione. Serve formazione per insegnanti e genitori». La Casa pediatrica del Fatebenefratelli Sacco diretta da Luca Bernardo dal 2008 a oggi ha seguito dai 600 agli 800 casi l'anno di cyberbullismo provenienti da tutta Italia. «Mi auguro che» la legge contro il cyberbullismo in discussione oggi al Senato «venga applicata subito a partire dal prossimo anno scolastico - ha concluso Paolo Picchio - non possiamo permetterci di sacrificare altre vite. I ragazzi devono capire che certe azioni non sono solo delle ragazzate ma dei veri e propri reati».

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